Droga, contrabbando, prostituzione, posti a “migliorare”, con i loro volumi d’affari, il “rapporto debito pil…”
Chi ha sottratto al Pil quei valori patrimoniali?
Il parlamento legiferante, il governo inquirente, la magistratura incolpante e incarcerante (incarcerazione quale mezzo e tecnica di distruzione di massa: condannati, loro famiglie, loro appartenenze sociali, etc), in quelle materie, in un “blocco sociale” (subculturale) insediatosi per conseguire (con le armi per “l’ordine e la sicurezza pubblici”) la “egemonia”.
Quel “blocco”, inoltre, ha sottratto al Fisco il (possibile) “prelievo”, su quei volumi d’affari…(se esso fosse commisurato, complessivamente e analogicamente, al settanta per cento del “netto”, e questo ammontasse, a quanto si dice, a sessantamiliardi circa, il prelievo sottratto assommerebbe a quarantadue miliardi di euro circa….).
E se ai valori patrimoniali sottratti al PIL ed al Fisco, si aggiunge il valore della “umanità”, immediatamente e mediatamente annientata ad opera di quel “blocco” (valore incomparabilmente maggiore, economicamente, dei precedenti: è il popolo l’elemento costituzionale degli Stati, e quella umanità ne è parte).
Se inoltre si aggiunge il costo economico del ciclo completo dell’annientamento, del mantenimento all’opera del legislatore dell’inquisitore dell’incolpatore dell’incarceratore (si allude al costo esclusivamente materiale, tralasciato quello morale, del mantenimento stabile, all’opera, di organi, personali e impersonali, di annientamento di porzioni di popolo, di dissipazione di “risorse umane”):
allora, risulta che la egemonia del “blocco” è stata inimmaginabilmente malefica, ha demarcato un potere di “malfattori”, in senso tecnico, la cui assolutizzazione “politica”, e socioeticoeconomica, ha rappresentato lo scopo precipuo della sua ascesa (fin verso i fasti, mendaci, della gloria dei suoi agenti quali “combattenti del male per il bene”: l’inverso esatto dell’accadimento reale..).
E tanto ciò è vero, che, legislazione inquisizione incolpazione incarcerazione, hanno esercitato, su quei campi (droga, prostituzione, contrabbando), anche in modo opposto a quello annientativo: astenendosi imperterrite davanti all’alcool al tabacco al gioco d’azzardo…. anzi, astenendosi davanti all’intero ciclo, statale, di produzione e di consumo, d’essi, oltre che delle stesse droghe vietate, come la prima parte del Testo Unico 309/90 solennemente sancisce (cioè, è vietato ai comuni mortali ciò che è permesso agli “dei” , e viceversa: in questa doppia direzione del moto della regola sta uno dei fondamenti dell’assolutismo ).
Dunque, l’insieme, una menzogna costituzionale del potere “politico”, in quanto potere per il potere, autocratico e autoreferenziale (anziché democratico, per il popolo, del popolo).
La appostazione, nel PIL dei valori patrimoniali predetti, la smaschera finalmente.
La lotta politica democratica contro essa, per la sua demistificazione finanche umiliatrice, dovrebbe puntare, rettamente, all’abbattimento o al rovesciamento di quel “blocco”, a prevenzione del suo (ulteriore) malfatto; puntare alla estensione della legalizzazione. dell’alcool e del tabacco ad ogni altra droga oggi illegale.
Ed alla estensione della legalizzazione del commercio comune al commercio del “corpo” (anche a segnacolo della lotta alla legislazione, alla inquisizione alla incolpazione alla incarcerazione, che Parlamento e Governo e Magistratura, italo vaticane, hanno introdotto nel campo della sessualità, persino del “fascismo”, assai più libero: con esiti di malfatti e di malfattori, non meno annientativi di quelli sopra denunciati).
Diaz