14 – 12 – 2008

La legge in articolo 600 quater del codice penale che, per maggioranza parlamentare di centrosinistra nel 1996 e poi di destra nel 2006 (par condicio ?) , proibisce ogni sessualità, di genere maschilefemminileneutro, di ogni specie, benchè non violenta, consentita, a chi abbia meno di quattordici anni (eccezionalmente di tredici, purchè la pratichi con chi ne abbia meno di diciasette), a chi abbia meno di sedici anni, con chi, maggiorenne ma anche coetaneo! sia suo insegnante: di ginnastica, di musica, di danza, di contabilità, di qualunque altra pratica sportiva, artistica, professionale, ma sia anche semplice convivente: un domestico o suo figlio o l’ospite delle vacanze o il condiscepolo del collegio!La proibisce perfino a chi ne abbia meno di diciotto, ripetersi diciotto per i deboli d’udito, con certuni, che, per quanto “strani”, il genitore adottivo, evidentemente non gli dispiacerebbero.Orbene detta legge, italiana, equivale a quella, africana, della mutilazione dei genitali (pur se, lì, prevalentemente femminili….), ovviamente in forma psicochimica, non organica, quella espressa dal terrorismo con minacce di pene fino a diciasette anni di prigione, o con la loro applicazione.Dunque essa, a buon diritto, può denominarsi legge della mutilazione genitale psicochimica, ovviamente del genere maschilefemminileneutro.Insomma, pane al pane…., e gloria alle maggioranze parlamentari sue fattrici…La destruzione degli ergastoli, delle case di reclusione e di arresto, sedi del trattamento distinto, in rapporto e proporzione quantiqualitativi al reato commesso, dei condannati, la lro concentrazione nelle sedi  reclusione per qualunque reato e condannato, la riduzione a reclusione di qualunque trattamento, a reclusione sempre più duratura e imperitura, sempre più dura e imperitura,modo e stato dell’essere umano senza ragione o per qualunque ragione, senza scopo che quello della  sua cristallizazione, costituisce il connotato del diritto penale moderno, nel suo ritorno al passato ancestrale, il penalismo moderno viaggia a ritroso, punta all’origine, a recludere anche la  storia.
Dalla unificazione delle procure “antimafia” alla unificazione del giudici in tribunale (per giunta prevalentemente monocratico), del popolo parlamentare nelle segreterie dei partiti, del maestro elementare, della legislazione nel decreto legge, del potere politico ed economico e sociale in quello massmediatico, della tesi e della antitesi senza sintesi, del potere generale e particolare, dalla totalizzazione di esso, da esse solo esemplificatrici, quanto allo stato totalitario, immodamente, oscenamente, disgustosamente totalitario?
Quando il potere legislativo fa una legge penale che porta immancabilmente il potere giudiziario ad applicarla e il potere esecutivo ad eseguirne la applicazione, dove sarebbe  la separazione dei poteri o che cosa dovrebbe intendersi, di  essa?
Come è pensabile  che a scelte individuali sia rimessa interamente la sorte della collettività?
Se il dominio clericale  è irrazionale,  nei mezzi e nei fini, terreni, essendo altrettanto  irrazionale il dominio  penale  ( si provi a razionalizzare, con qualsiasi criterio immanente, che si punisca e perché lo si faccia), essi sono simili,  simili d’altronde sono i  mezzi e i fini, loro, ultraterreni.
La norma “blocca processi” sarebbe incostituzionale perche violerebbe il “principio della ragionevole durata del processo”: a parte che il principio non esiste come tale, semmai esiste una norma (non di principio ma) particolare indicante la modalita temporale del processo, una legge, che non e principio se non nella incompetenza di chi lo afferma, ma è legge, pur  costituzionale, particolare del processo; a parte cio, la durata del processo postula che esso cammini, e ciò manca quando, come da quella norma, sia sospeso.
Sarebbe fascista, o, al meno, autoritaria, secondo uno dei capi della associazione nazionale dei magistrati, l’idea di riforma dell’ordinamento giudiziario mediante separazione delle carriere del pubblico ministero e del giudice.
Dunque la monarconazifascista, non solo  cronologicamente parlando, congiunzione delle carriere, concepita e costituita dal più autoritario, forse, regime europeo del secolo scorso, rappresenterebbe il suo contrario!Se detta associazione, per parola del suo capo, vede e pensa al contrario, se storce la realtà storica fino a rovesciarla el suo opposto, essa non potrebbe essere piu autoritaria, integrare il regime più autoritario,e se autoritario è il regime non democratico, separato dalla volontà del popolo, per ciò contro il popolo, nemico del popolo, se non democratico in tal modo è ogni regime fascista, quella associazione è non democratica, nemica del popolo, fascista;D’altronde essa congiunge le carriere, anzi, in vero, immedesima in una sola carriera, il magistrato del pubblico ministero e quello del giudice.

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