16 – 12 – 2008

Hanno incriminato “per corruzione” un parlamentare PD (prima DS prima PDS prima in assoluto, gramscianamente, PCI) marito di un commissario di polizia, a sua volta coinvolto in altre faccende giudiziarie, ed i capi del partito protestano che, comunque, esso, è incorrotto e incorruttore, sano, che le insanie sono eccezioni, che si può e si deve fare pulizia….Ma la questione è:il partito che, secondo in Italia dopo la “estinta” diccì, ha reclutato per i suoi vertici il maggior numero di magistrati poliziotti carabinieri finanzieri, “giudiziari” e “militari” in genere, così impregnandosi della loro (sub)cultura e convertendola in materia della sua azione politica (tanto da divenire il più prono e strumentale al potere polgiudiziario del paese, che pure ogni giorno miete centinaia di vittime), perché, se non per acquisirne i favori, corromperne le funzioni e i servizi e volgerli, ove necessario od opportuno, a proprio uso, lo ha fatto?Le “associazioni di tipo mafioso” (o comunque altrove definite), quelle reti a maglie strette delle catture a strascico giudiziario di intere moltitudini e delle confische dei mezzi di produzione e dei prodotti tutti delle loro misere e tuttavia vitali economie, concepite e partorite dalla illuminata Politica statale per cui i miseri, o vivono di economie “legali” o muoiono, nel fervore antagonistico dei procuratori nazionali della repubblica, quelli che da un punto solo e incontrollabile del territorio nazionale, ininterrottamente le eseguono, oggi sono perseguite sia che esistano, come in passato, sia che tendano ad esistere: un delitto ad immodificabile forma consumata è ridotto mostruosamente alla forma tentata, perchè allo strascico non sfugga anima viva.Che uno sciagurato appena uscito da ventisette anni di carcere, ricarcerato per tale “tendenza”, si sia suicidato, è la punta dell’iceberg di una oppressione generale mortale.

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