1 – 06 – 2010

Alludendo a taluni “attentati di mafia“, “il procuratorenazionaleantimafia” recita: ” la formula del mandante esterno suggella il nostro undici settembre “…
lo fa senza tema di eccesso, nè del senso comune delle proporzioni, tuttavia evocando, è ovvio inconsapevolmente, involontariamente, corrispondenze non impensabili, di quel giorno fatidico nella realtà e nella similitudine;

corrispondenze tra la menzogna giuridica (oltre la contraddizione in termini) del “mandante esterno” (che non esiste nel codice penale), e la menzogna fattuale, delle “armi di distruzione di massa“, da una parte…
tra la devastazione etnica della popolazione del meridione italiano, perpetrata dalla prima, e la devastazione etnica di una popolazione mediorientale, perpetrata dalla seconda, dall’altra… 

Due magistrati, fra tanti, da tempo infiltrati in Parlamento, si sarebbero accinti ad occupare taluni spazi della sua sede, per fermare il disegno di legge sulle “intercettazioni“, quello che vorrebbe allentare il controllo poliziesco di tutte le conversazioni e le comunicazione di tutta la popolazione residente in Italia, allo scopo, sadico, della demolizione massmediatica di essa insieme alla incriminazione penale di essa a campione, per “decimazione“…
Pare che l’uno sarebbe stato infiltrato da un “compagno“, a sdebito di un grosso favore giudiziario, e che l’altro, infiltrato al seguito, si trucchi, nelle finzioni “letterarie” che insiste ad offrire, da avvocato, per far digerire ai lettori le sue voglie, penitenziarie, da magistrato…

Questa voce è stata pubblicata in frammenti. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.