14 – 08 – 2009

All’attacco di G. Bocca su L’Espresso contro i Carabinieri insorge l’insieme dei politicanti in Parlamento e nel Governo della Repubblica; nessuno escluso, a destra, a sinistra, al centro….
Non potrebbe apparire meglio se i Carabinieri siano potere sopra ogni altro, se, avendo mezzo e scopo e forma, militari, sia cionondimeno il maggiore potere dello Stato civile.
Nè d’altronde Bocca aveva denunciato ciò, bensì, assai meno, che fosse potere tra altri, tutti, legali o illegali (sociali, subgiuridici per intenderci), affermando che fosse colluso con taluno di questi.
E neppure aveva denunciato che fosse “mafia“…
Tanto meno aveva congetturato che cosa sia un potere che, carcerando per mestiere, cagioni almeno due terzi (il resto alle altre “forze dell’ordine”) dei suicidii carcerari, cento in tutto nei primi mesi dell’anno in corso, cioè, due terzi delle esecuzioni capitali indirette, criptate (che si compiono per sopravvenienze concausali, di sistema punitivo, assolutamente prevedibili, previste…).

Barghouti, eletto a capo di Al Fatah dai Palestinesi, ergastolano in Israele, è un assassino, esclama Tzipi Livni, che dappirma come agente dei servizi israeliani poi da agente del governo israeliano ha guidato lo sterminio degli inermi abitanti della striscia di Gaza, a difesa dei quali si era schierato Barghouti, per ciò condannato all’ergastolo dalla giustizia israeliana…

Lagelmini” ministro della Repubblica impugnerà la sentenza che ha abolito la discriminazione, a scuola, di varie confessioni, dalla ammissione al giudizio scolastico della sola confessione cattolica, perché attuerebbe una discriminazione.
Rilievo da condividere pienamente, tanto è inoffensiva, in proposito, la parola.
Peraltro il ministro e la sua troupe di velinari difendono la posizione della confessione cattolica sostenendo che essa, a scuola, è pari a quella della danza caraibica.
Altro rilievo da condividere pienamente, tanto offende il suo oggetto… 

Per attivare il sistema della eliminazione e della distruzione individuale o collettiva operante concomitantemente e talora confliggentemente al sistema di integrazione individuale o collettiva, basta premere un pulsante giuridico, definire una cosa, un fatto, un atto, una persona, un rapporto, reato, il suo autore, reo.

Il piccolo zar di tutte le russie, il superpoliziotto del kgb con licenza di qualunque misfatto non escluso lo sterminio, il serial killer di ogni oppositore, da qualche anno depravante la russia e deturpante il mondo, quest’omuncolo dall’io stragonfio quanto la pericolosità intrinseca, manco a dirlo, fa riprendere un tratto della sua faccia da criminale di stato, smussata nelle più evidenti impronte, affinchè smorzi, negli occhi sgranati e nella boccuccia semichiusa del bimbo meravigliato oltre il breve diametro del vetro di un oblò della fiancata di un sottomarino che naviga a 1400 mt di profondità di un lago russo, il delirio di potenza, che scieglie di esercitarsi nella immedesimazione pur fasulla all’evento unico.

Quale potere organizzato socialmente è superiore a quello della coercizione della persona e della personalità?
Quanto piu esteso socialmente, generale, statale, tanto superiore ad  ogni altro esso è, il potere particolare e’ di gran lunga inferiore a quello generale, tanto piu che, questo, ha ad oggetto anche quello.
Ma se entrambi hanno lo stesso oggetto e lo stesso metodo, per quale principio il primo contesta politicamente il secondo?

Il potere che trovi solo in se’ stesso i motivi del suo perpetuarsi, nonche’ irrazionale, asociale, eversivo, è potere criminale.

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