“Non si rovesci il voto popolare per via giudiziaria“, intima il capo del govermo italiano, “berlusconi“…
Il quale mentisce (anche) che il riconteggio delle schede delle elezioni regionali piemontesi, disposto dai giudici amministrativi, semmai, raddrizzerebbe il voto popolare, rovesciato dai brogli dela sua compagnia di ventura…
L’ “antimafioso” Saviano ora si aderge ad inquisitore generale, e dai pulpiti massediatici più inattesi, quale voce di dio inopinatamente erompente, ma da una faccia impressionantemente lombrosiana, interroga autoritariamente la lega domandando didascalicamente “dove fosse”, essa, quando proliferava la mafia, in Padania…
ovviamente la Lega gli risponde da villano istituzionale quale è, mandandolo a ….
altrimenti, domanderebbe perché sia mafia, e delitto di mafia, l’affarismo del tutto conforme, concettualmente e metodologicamente, ad ogni altro “legale“, per ciò illegalizzato esclusivamente dall’origine geografica ed etnica ed etica dei suoi esercenti…
lo dice l’art. 416 bis cp., al terzo comma, nella versione giurisprudenziale che costantemente lo amputa, del carattere dell’ “avvale(rsi) della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva”…
illegalizzando quindi l’affarismo puro, ma per puro razzismo, conseguentemente…
“Dpl Inail e Cpt” vanno per carceri a “insegnare la sicurezza“…cioè, a insegnare ai carcerati a non suicidarsi, col gas o con la corda, come pure a non scottarsi le dita quando afferrino la caffettiera bollente…
ovviamente non vanno per Fori a insegnare la prima condizione della sicurezza, mai carcerare …
o al meno, a interrogare: quando uno solo abbia il potere di farlo, quanta sicurezza sarebbe data agli altri?
e, quando a migliaia tra polizie e magistrature abbiano quel potere, quant’altra?