3 – 07 – 2009

Quel volto da questuante che abbia intascato,  sedicente “professore di chirurgia” (letteralmente, che usa di mestiere le mani, non necessariamente la testa, negli automatismi o nei gesti riflessi, nei quali, peraltro, sono abilissimi i norcini), che, giunto dagli Stati Uniti senza svantaggi della sanità americana, che “una volta alla settimana”,  “oper”erebbe da queste parti senza vantaggio per la sanità italiana, e che propaganda in modo plebeo di essere uno scienziato (ambizione di cui è immune il norcino, popolano nobile),  popolano insomma quel volto supplichevole e ad un tempo ingordo, inconsono al vero medico, e di fatti è sceso in politica, autocandidandosi niente meno che alla guida del partito erede del picci della dicci e di altri  illustri organismi del popolo, codesto, non è colui che ha proposto la castrazione chimica dei pedofili?
In visu veritas …
Corte imparziale“, smorzare i toni”, invita taluno, per sedare la disputa della cena di due giudici “napolitani”, che tengono cena a casa loro col siciliano Alfano e il lumbard Berlusconi, tre mesi prima della decisione sul “lodo” se il secondo possa essere processato per talune sue marachelle: parla della Corte che ha destituito il processo penale dell’ultima democrazia italiana, sistematicamente ostinatamente professionalmente, per mandato tacito delle polizie e delle procure unite d’Italia, del potere polgiudiziario italiiano, e per mano degli altolocati clienti delle sinistre destre italiane unite, “giuristi” da strapazzo, ma con tanta “autorità” e competenza?
Polizie, vice polizie, polizie sostitute, sottopolizie, semipolizie, parapolizie… increscenti e ingravescenti per stravaso della società civile, proporzionalmente decrescente dunque, danno una idea di questa, quantiqualitativa, di società sempre meno civile, sempre più poliziesca.
In era berlusconiana… sedicente liberale e libertaria e liberatrice, della società civile…

Chi si oppone al “decreto sicurezza” è dalla parte della mafia, dicono i suoi promotori e sostenitori, subito mostrando che basta infiggere un marchio culturale, uno stigma, in una parte anche minima del corpo sociale, perché ne sia dilatabile l’effetto, per accostamento artificioso di qualunque altra parte..

Lo iattante ed efferato magistrato anticorruzione che vanta di essersi comprato la casa sui monti con il provento dei risarcimenti della sua reputazione stabiliti nei processi per diffamazioni a mezzo stampa da lui intentati, dato che il comune cittadino, da processi simili,  o non trae proventi, perché gli è negata la reputazione o la sua offesa e talora perfino la sua offendibilità, o gli è concesso un soldo risarcitorio, dato ciò, si domandava, quel magistrato ha effettivamente tratto dove narra, quel provento?

L’evo moderno lascerà evolvere la confessione della ordalia, da cedimento nella prova di resistenza (al fuoco etc), la confessione della tortura, da cedimento ad essa, nella confessione libera e cosciente e volontaria e assistita da difensore.
Ma resosi impotente a conseguirla in tal modo, bisognoso assolutamente di essa, nell’uso compulsivo della condanna del prescelto o scelto a caso, o nella inettitudine del rinvenimento della prova carico, impotente contemporaneamente a forzarla come in quell’evo alto e basso, questo evo, affolllato più di ogni altro  di furbi e di bari, contro la sua stessa legge ha escogitato la confessione stragiudiziale per interposta persona, per bocca di un accusatore d’accatto, uno qualunque, mercenario o vendicativo o sadico o spontaneo, così che non sia più necessario che l’accusato “parli”, basta che “sia parlato”, che si confessi in vece.
Non più violenza costrittiva della confessione, dunque, implicita, nell’ordalia, esplicita nella tortura, ma frode, della specie più impudente.
E quando si osservi che la violenza non aveva mai rinunciato alla processualità della confessione, da un lato, alla autenticità di essa, dall’altro: confessione dell’accusato, in processo, invariabilmente, lo stratagemma dell’evo moderno è infinitamente più arretrato di quello dell’evo antico.

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