Il sistema politico sociale che disoccupa il trenta per cento dei giovani, rimettendo il compito all’ufficio, borghese, della iniziativa economica individuale, perseguita all’incirca altrettanti giovani, rimettendo il compito ad altro ufficio, borghese, quello della legislazione proibizionistica, col sottufficio di polizia e di magistratura penale.
Il vantaggio strategico e’ che, la quantita’ di disoccupazione giovanile prodotta dal fallimento della politica economica borghese, identificandosi in quella di “delinquenza” giovanile costruita artificialmente, a tavolino, scompare alla vista sociale, quale segno di quel fallimento, e riappare come successo della “politica criminale”…
“Quando dio vuole punire qualcuno gli toglie l’intelligenza…”
Quando vuole punirlo di più’ gli lascia la furbizia..
ma quando saranno sociopoliticamente eseguite tali punizioni divine?
I ceti istituzionali politici corporativi burocratici clientelari, saccheggiano la ricchezza pubblica appropriandosene a titolo di retribuzione…
saccheggiano la ricchezza privata subordinando la “regolazione” distributiva che officiano, a “retribuzione” per corruzione o concussione…
D’altronde ll ceto, burocratico, preposto al controllo giudiziario di quella “regolazione”, a sua volta, ottiene in cambio privilegi giuridici sociali politici, per se’ e per gli affiliati, oltre a maggior parte della ricchezza, pubblica e privata….
E’ ipotizzabile che l’impianto dialettico, per tesi antitesi sintesi, triadico, della disputazione politica, si avesse nel sistema “sinistra centro destra“…
Ove il centro tendeva ad essere organo della sintesi, e sinistra e destra organi della tesi e della antitesi…
Quando la chiavica berlusconiana che da ventanni lo ha risucchiato lo espellera’?
Il bipolarismo nasce in Inghilterra, ma con un terzo polo dialettico comunque, dato dalla Corona, la quale dialettizza “l’alternanza“..
Sarebbe bipolarsmo, quello italiano, senza polarismo di tesi e antitesi?
Sarebbe bipartitismo, quello italiano, senza partitismo di tesi e antitesi? D’altronde, potrebbe aversi, questo, senza quello?
Ma quando non si abbia (nemmeno) dualismo, si avrebbe monismo, istituzionale politico sociale, culturale, alias dispotismo…, quello che da ventanni ingurgitiamo mortalmente…
“La demonizzazione dell’avversario” implica l’inesistenza dell’oppositore dialettico, effettivamente tale, se questo fosse trasformerebbe il demonizzatore…
Magistratura e massmedia uniti si integrano vicendevolmente nella propaganda sociale e nel seguente dominio culturale. La loro quisquilie divengono storia, e la materia prima e’ inesauribile perche’, quando abbisogni, la producono legislativamente, col potere inerente, subordinato, perche ricattabile, a piacere, da loro, codetentori di forza “persuasiva“…