5 – 08 – 2010

All’affacendato “Caliendo“, parvenu’, dalla Campania, ai fasti della giustizia in stile berlusconiano, sarebbero giunte, dice, telefonate di solidarietà, da “professori universitari del PD“, durante il confronto parlamentare  per lo sfiduciamento quale “sottosegretario alla giustizia“…
forse è vero, dato che, finora, né la Università né quel partito gli hanno dato querela…

Un bullo di periferia, azzimato e impomatato, propagando di avere catturato uno sventurato, aggredisce grammaticalmente milioni di telespettatori, sproloquiando vanagloriosamente che, lo sventurato, era da lui e “dai miei uomini” ( contenenti anche donne, peraltro, ma egli lo ignora apertamente), era da tempo “attenzionato”…
gli fa eco un ceffo in divisa da generale cileno, profetando, da un lato, che, catturato un capo, un altro ne prenderà il posto, e che, quindi, anch’egli dovrà essere “attenzionato“…
da altro, più cilenamente, che, avendo i capi, al seguito, un migliaio di “soggetti criminali” (è l’appellativo, degradante e altezzoso, che, da qualche tempo, affibbiano alle prede delle loro cacce) presto sarà, su questi, stessa la rete pseudogiuridica “associazione mafiosa“, maglie strette anche per taglie piccole, colpevoli di nulla, ma fornitori egregi della gloria dei predatori.
Quando i due “tomi” irrompono televisivamente sulla scena sociale, per il loro quarto d’ora (“turnato” meticolosamente ogni giorno, tuttavia, con centinaia di altri), nemmeno avvertono, tanto autistici sono, quanto la degradino, e di fatti fanno accuratamente diffondere (non solo ad uso della tronfia cerchia familiare) il proprio nome
Vedere “calderoli” che, con un fondo schiena gonfiato da Modigliani, una coda da lucertolone guardingo, spezzata dai lembi improvvidi dei “bermuda“, sale al palco per farfugliare “politicamente” a qualcuno di qualcosa, fa rimpiangere la vista, benché disgustosa, del più celebre gobbo del Circolo…
Labrambilla” scende in campo appasionatamente a proteggere gli animali, addirittura i cavalli del Palio di Siena
sarebbe opportuno sfruttare, tale improvvisa zoofilia (benigna), convincendola che le carceri sono bestiari…
se diffondesse la sua sindrome nel partito dei carcerieri, nel quale puntigliosamente milita, si avrebbero, al meno, ridenti giardini zoologici…
Come avrebbero potuto, Fini e Affini, concepire la “operazione Montecarlo“, senza il consiglio di Berlusconi (e commercialisti suoi)?
di fatti lo hanno avuto, tanto che il consigliere, ben conscio della tecnica operazione ( che anzi ha suggerito per poi impiegarla secondo le evenienze), ora la sciorina nei particolari, a quotidiane dosi da cavallo…
d’altronde, la ha fatta grossa, Fini, per giunta, dalla presidenza della Camera dei deputati, alla quale, da benzinaro benche’ neofascista (in un Paese che cio’ molto apprezza), mai avrebbe immaginato di giungere, nemmeno dopo che, sempre da benzinaro benche’ neofascista, opportunamente truccato da taluni camerati, “professori” della facolta’ universitaria di pedagogia, vi fu “laureato” (niente meno)…
la ha fatta grossa, si diceva, più grossa, forse, della consegna totale di quella carica, sopra le parti per principio, agli interessi della fazione che capeggia…
Con incompetenza, oltre la infedelta’, istituzionale, e individuale, pari a quella della sua ultima intervista, ove avrebbe detto che:
non sapeva che la casa di Montecarlo la abitasse un suo cognato (un popolano romano che insiste a non graziare le telecamere della sua faccia)…
mostrando di non essere sopra, cerebralmente, di Scaiola con la casa al Colosseo, che non sapeva chi la avesse pagata, o di Naomi Campbell con il megadiamante, che non sapeva le fosse venuto dal criminale di Stato Taylor (incredulo di aver potuto passare una notte con lei)….
anzi, mostrando di essere sotto, cerebralmente, (perfino) di costoro, che si sono ben guardati, a differenza di lui, dal dichiararsi indignati, appresala, della realta’, ad evitare di assumere, addirittura, la iniziativa, della sua pubblica condanna…

Fini e’ lombrosianamente lontano da cio’ che puzzi di malaffare” …
dichiara il guadaspalle Bocchino…
dunque e’ vicino, se lombrosiano era l’uomo del malaffare…

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