Nel gran finale della celebrazione di “Borsellino” officiata da Lucarelli” nella terza rete tv, a conclusione di una “intervista” (di archivio) al celebrando, euforico nell’abito della festa celestino indossato per l’occasione, alla domanda che cosa gli pesi di più’ della vita, guardata a vista, di combattente la mafia, egli risponde felice: “l’anonimato”…
gli e’ scappato, involontariamente, ma con veridicita’ freudiana, quale fosse l’obbiettivo reale della sua “lotta”?
E, con l’uso di quella parte della intervista, Lucarelli tentava di ridare surrettizia decenza, etica ed estetica alle sue ultime stucchevoli agiografie dei potentati giudiziari?
L’ultima operazione militare contro la sacra Corona Unita brindisina, l’arresto di quindici cittadini accusati di appartenere ad essa, di cio’ e non d’altro, sarebbe stata denominata dagli operatori, magistrati e poliziotti, in inglese (forse per mimetizzare), “die hard”, duri a morire…
ad esplicazione che, il potere giudiziario, li vuole morti, i perseguiti…
Dopo l’incremento delle “commissioni” delle Banche a seguito della riduzione della circolazione del “contante” (gia’ prerogativa delle liberta’ liberali), Monti Mario “capo del governo” e’ passato ad incrementare quelle delle Assicurazioni, a seguito della imposizione delle polizze private di assicurazione (gia’ prerogativa delle provvidenze degli stati liberali) contro terremoti, calamita’ naturali …
quando, codesto “liberale”, non fosse chiamabile a rispondere di corruzione giuridica, non sarebbe chiamabile a rispondere di corruzione politica, “passiva” ovviamente, (non da corruttore ma) da corrotto ?
d’altronde, adottata interpretativamente la “legge del capro”, non sarebbe che per cio’, intento, costui, alla nuova legge anticorruzione?