CARCERI:BRACCIALE ELETTRONICO;CORTE CONTI,COSTI SPROPOSITATI 10 MLN ANNUI PER 10 ANNI, ELEVATISSIMI RISPETTO A REALE IMPIEGO (ANSA) – ROMA, 2 OTT – Il braccialetto elettronico ha determinato una “notevole sproporzione tra gli elevati costi (oltre 10 milioni di euro annui) del contratto, stipulato nel 2001 e durato dieci anni, ed il numero veramente esiguo (una quindicina) delle avvenute utilizzazioni dei braccialetti”. A rilevare il costo “elevatissimo”, “tanto pi— in un momento di risparmi”, Š una delibera della Corte dei Conti sulle carceri, che ricorda come il contratto sia stato “rinnovato nel 2012 fino al 2018”. Rinnovo, ricorda la Corte dei Conti, “dichiarato inammissibile dal Tar del Lazio”.(ANSA). BOS 02-OTT-12 16:20
DIAZ: CASSAZIONE, REATO TORTURA NON ESISTE IN ITALIA (AGI) – Roma, 2 ott. – Non esiste in Italia il reato di tortura e per questo non si e’ potuta evitare la prescrizione intervenuta per i reati di lesioni gravi contestati agli agenti della scuola Diaz. Lo ricorda la quinta sezione penale della Cassazione, nella sentenza depositata oggi, rilevando che, nel processo per le violenze sui no global avvenute nella scuola genovese, “il ricorrere degli estremi fattuali della gravita’ e gratuita’ dell’uso della forza nel caso di specie e’ stato provato al di la’ di ogni ragionevole dubbio”, ma vi e’ “la mancanza nell’ordinamento interno di una norma incriminatrice che espressamente sanzioni in modo autonomo comportamenti del genere”. Inoltre, aggiungono i supremi giudici, “la pretesa che la Corte costituzionale, con una sua pronuncia, possa espandere l’area dell’imprescrittibilita’ ad ipotesi attualmente non previste”, si pone “al di fuori dei poteri della Corte”, si legge nella sentenza. (AGI) Oll/Chi 021706 OTT 12
DIAZ: CASSAZIONE, CI FU CARTA BIANCA PER ‘MACELLERIA MESSICANA’ (AGI) – Roma, 2 ott. – Vi fu “carta bianca” in merito alle violenze da “macelleria messicana” avvenute alla scuola Diaz di Genova nel luglio 2001, a G8 concluso. Lo si evince dalle 186 pagine con le quali la Cassazione spiega perche’, il 5 luglio scorso, confermo’ le condanne agli ex funzionari di polizia (dichiarando prescritti i reati di lesione contestati agli agenti). “Tutta l’operazione si e’ caratterizzata per il sistematico e ingiustificato uso della forza da parte di tutti gli operatori che hanno fatto irruzione nella scuola Diaz e la mancata indicazione, per via gerarchica (da Canterini a Fournier e da questi ai capi squadra, fino agli operatori), di ordini cui attenersi”, si legge nella sentenza depositata oggi. Per la Cassazione vi era stata una sorta di “carta bianca, preventivamente assicurata fin dalla fase genetica dell’operazione che successivamente sul campo, di cui hanno usufruito tutti i capi squadra in assenza appunto di alcuna programmazione”. Vincenzo Canterini, all’epoca capo del primo reparto mobile di Roma, “benché’ presente sul campo e in grado di apprezzare anche l’evolversi degli eventi, si’ da poter intervenire ove avesse voluto per far cessare le violenze – osservano i giudici di Piazza Cavour -, ha invece lasciato liberi tutti gli operatori di usare la forza ad libitum”. (AGI)
DIAZ: CASSAZIONE, COMPORTAMENTO ODIOSO VERTICI COMANDO (ANSA) – ROMA, 2 OTT – La Cassazione, nelle motivazioni del processo ‘Diaz’ evidenzia, come gia’ fatto dalla Corte d’Appello di Genova, ”l’odiosita’ del comportamento” dei vertici di comando. ”Di chi, in posizione di comando a diversi livelli come i funzionari – e’ scritto – una volta preso atto che l’esito della perquisizione si era risolto nell’ingiustificabile massacro dei residenti nella scuola, invece di isolare ed emarginare i violenti denunciandoli, dissociandosi cosi’ da una condotta che aveva gettato discredito sulla Nazione agli occhi del mondo intero e di rimettere in liberta’ gli arrestati, avevano scelto di persistere negli arresti creando una serie di false circostanze”. In pratica, crearono verbali menzogneri ”funzionali a sostenere cosi’ gravi accuse da giustificare un arresto di massa”. Ed avevano formulato le accuse ”in modo logico e coerente, tanto da indurre i pubblici ministeri a chiedere, e ottenere seppure in parte, la convalida degli arresti”. NM/VIT 02-OTT-12
DIAZ: CASSAZIONE, DE GENNARO ESORTO’ AD ESEGUIRE ARRESTI VOLEVA RISCATTARE IMMAGINE POLIZIA DA ACCUSE INERZIA (ANSA) – ROMA, 2 OTT – ”L’esortazione rivolta dal capo della polizia (a seguito dei gravissimi episodi di devastazione e saccheggio cui la citta’ di Genova era stata sottoposta) ad eseguire arresti, anche per riscattare l’immagine della Polizia dalle accuse di inerzia, ha finito con l’avere il sopravvento rispetto alla verifica del buon esito della perquisizione stessa”. Lo sottolinea la Cassazione rilevando che l’irruzione alla Diaz fu condotta con ”caratteristiche denotanti un assetto militare”.(SEGUE) NM/VIT
Proprio la ”militarizzazione” dell’intervento ha prodotto ”la conseguente incongruenza tra le modalita’ organizzative dell’operazione e le ipotesi legittimamente formulabili in riferimento ad una perquisizione” di pubblica sicurezza, ”confinate alla possibile presenza di qualche soggetto violento all’interno della scuola e, quindi, forse di qualche arma”. In realta’ alla Diaz non c’erano armi mentre la polizia agi’ con un ”elevato numero di operatori, circa 500, tra agenti e carabinieri, quest’ultimi incaricati solo della cinturazione degli edifici”. L’unico dirigente della polizia al quale sono state concesse le attenuanti e’ il comandante Michelangelo Fournier che, dopo il pestaggio, aveva espresso a Canterini ”la volonta’ di non lavorare piu’ ‘con questi macellai qui”’. Dopo che ”l’entita’ delle violenze gli era risultata, alla fine, ripugnante”.(ANSA).
G8: CASSAZIONE, DIAZ MASSACRO INGIUSTIFICABILE, DISCREDITO NEL MONDO Roma, 2 ott. – (Adnkronos) – L’irruzione alla scuola Diaz nella notte del 21 luglio 2001 durante il G8 e’ stato un “puro esercizio di violenza”, caratterizzato da un “massacro ingiustificabile da parte degli operatori di polizia” che ha gettato “discredito sulla nazione agli occhi del mondo intero”. Lo mette nero su bianco la V Sezione penale della Cassazione nelle 186 pagine di motivazione (la sentenza e’ la 38085) nelle quali spiega il perche’ lo scorso 5 luglio ha convalidato le condanne per falso aggravato nei confronti degli allora vertici della polizia dichiarando invece prescritto il reato di lesioni per i poliziotti. La Cassazione, parlando dei pestaggi durante il G8, non fa sconti ne’ ai dirigenti ne’ ai poliziotti. In vari passaggi della sentenza i relatori Piero Savani e Stefano Palla parlano di “condotta cinica e sadica degli operatori di polizia”, di “un massacro ingiustificabile”. Piu’ volte nella sentenza ritorna l’espressione di Michelangelo Fournier l’allora capo del settimo nucleo che fece irruzione alla Diaz ‘macelleria messicana’ che la Cassazione definisce quaanto mai “significativa e fotografica”. Particolarmente “odioso” viene definito da piazza Cavour l’atteggiamento degli allora vertici della polizia, tra i quali Gilberto Caldarozzi, Francesco Gratteri, Giovanni Luperi e Vincenzo Canterini sul mancato pentimento o quanto meno sul “ravvedimento” del massacro avvenuto alla Diaz nel quale vennero arrestate e ferite circa 93 persone. La Cassazione inoltre mette in evidenza come l’irruzione nella scuola Diaz sia stata caratterizzata da una “mancata indicazione per via gerarchica di ordini a cui attenersi” tanto che “c’era una sorta di carta bianca nell’uso della forza connaturato all’esecuzione dell’operazione”.
La Cassazione descrive cosi’ l’inusitata violenza all’interno della scuola Diaz durante il G8: “L’assoluta gravita’ sta nel fatto che le violenze, generalizzate in tutti gli ambienti della scuola, si sono scatenate contro persone all’evidenza inermi, alcune dormienti, altre gia’ in atteggiamento di sottomissione con le mani alzate e, spesso, con la loro posizione seduta, in manifesta attesa di disposizioni, cosi’ da potersi dire che si era trattato di violenza non giustificata e punitiva, vendicativa e diretta all’umiliazione e alla sofferenza fisica e mentale delle vittime”. In una parola, la Cassazione dice che alla Diaz gli operatori di polizia hanno dato vita ad un “puro esercizio di violenza”. Secondo la Cassazione e’ pienamente condivisibile il giudizio espresso dalla Corte d’Appello di Genova quando, nel 2010, ha bollato l’attivita’ della polizia come “condotta cinica e sadica, in nulla provocata dagli occupanti la scuola, tanto che il comandante del VII nucleo Fournier ha, con acrobazia verbale tanto spudorata quanto risibile, dapprima parlato di ‘colluttazioni unilaterali’, per poi finire con l’ammettere la reale entita’ dei fatti, per descrivere i quali ha usato la significativa e fotografica espressione ‘macelleria messicana’”. (Dav/Col/Adnkronos)