Che “Benigni” il lettorcomico, parassita de La Divina Commedia come de La Costituzione della Repubblica, opportunista edificante il nazifascimo (con “La vita è bella”) come lusingante il piccismo (con “Berlinguer ti voglio bene”), potesse unirsi all’anticamorrista per “motivi di lucro”, al bluff della letteratura in veline di questura, “Saviano”, ed all’antimafista, sterminatore in nome di Dio delle popolazioni meridionali, “DonCiotti”, nella esortazione a Grillo verso il realismo politico pro bersani e/o berlusconi…..
o che potesse ad essi unirsi il rapper della lagna inesausta, le gambe che cominciano alle ginocchia, spinto non d’altro che dal Vaticano ove ha lavoro il genitore, “Jovanotti”…o che potesse unirsi “Mina”, la professionista del falsetto canoro amato dagli italiani, e della falsità per occultamento (è sparita per poter continuare a sembrare una silfide) ….
era prevedibile…
ma non era prevedibile che, a tale compagnia da teatro stabile, di quattro abusatori della credulità popolare (uno, il persecutore crociato, abusatore anche della incolumità popolare) potesse unirsi la personificazione della satira sociopolitica, il discendente dai magnanimi lombi culturali del picci, colui del quale nessuno avrebbe osato pensare che sarebbe stato disperso dall’occhettismo disintegratore di quel partito, Michele Serra…