A vederla, la “bongiorno”, la diresti il cliente, dell’avvocato, non l’avvocato, a sentirla dall’udienza, ne avresti conferma, a leggerne le interviste “de lege ferenda”: questa, ad es., in cui inveisce sul ”femminicidio” (nella convinzione, popolana, che “omicidio” dell’art 575 cp, sia uccisione dell’uomo, romanamente “omo”), e reclama, per esso, la pena fissa e perpetua dell’ergastolo (ignorando, oltre tant’altro, che, una tutela d’offeso basata su sola “differenza di genere”, come lei con i suoi simili direbbe, su una “distinzione di sesso ” come dice l’art 3.1 cost, andrebbe a sbattere su questo), ti chiederesti se non ne sia abusivo anche il titolo, oltre la professione, di avvocato…
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