Interpellato sulla opportunità che all’isola di Lampedusa sia assegnato il nobel per la ospitalità invariabilmente offerta agli immigranti fuggenti dalla miseria la tirannia la oppressione la crudeltà la ingiustizia la empietà dei luoghi di origine, il procuratore nazionale antimafia presidente del Senato della repubblica, “Grasso”, risponde che, si’, andrebbe assegnato, all’isola, sulla quale sono continuamente sbarcati quei fuggitivi, “trasportati da trafficanti di esseri umani collegati alla criminalità organizzata, come ha potuto accertate da magistrato…”
è la paranoia a trascinare la risposta dalla idea del domandante a quella, fissa e unica, del rispondente, monomaniacalmente, oltre che perversamente, se i vettori verso l’isola, dei migranti, sono denominati, falsariamente, trafficanti dì esseri umani, piuttosto che soccorritori, così da suffragare le politiche nazionali dei respingimenti degli affondamenti degli sterminii o dei concentramenti nei “campi di accoglienza”, degli scampati alla morte in mare, che da magistrato, non ha immaginato di dovere perseguire o inibire, di non potere condividere.
Insomma risponde da abusivo della repubblica costituzionale…
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