22.07.13

(Tal) “toninodipietro”, nome  e sostanza, visibili, di pastore-abruzzese, in questo Paese (tuttavia) ammesso a sbaragliare (la democrazia de) i partiti politici della “prima repubblica”, a demolire questa e a spianare la strada alla “seconda”, verso la politica solo-affaristica della fauna berlusconiana, nel contorno di fintoppositori in effetti fedeli manutengoli;

ammesso, si diceva, a tanta devastazione sol munito della qualità di sostitutoprocuratoredellarepubblica, e della (correlativa) facoltà di decimazione della popolazione;

costui, oggi emarginato poiché smascherato dallo spaludamento giudiziario e colto nella effettiva sostanza, di affine (per affarismo privato a parvenza pubblica) alla fauna berlusconiana, come a taluni di coloro che deportò nel campo di concentramento (con camere di purificazione mediante “suicidio”), da lui personalmente gestito in Milano;

ebbene costui, oggi, stride che sarebbe dispiaciuto di “non avere arrestato” R. Gardini  (il verbo indica che il  procuratore della repubblica, arresta, il giudice lo dissimula, alla frode della “distinzione delle [sotto]funzioni” nella funzione, unica, di magistratura decimatoria della popolazione), poiché, se lo avesse fatto, dice, non si sarebbe suicidato….

ovviamente, nella sua (costituzionale) disfasia grammaticale e sintattica, volendo dire l’inverso, d’essere dispiaciuto che, l’arresto, fu inibito dal suicidio, dispiaciuto della sopravvivenza della possibilità, a suo dispetto, di siffatta “latitanza”…

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