Nella risonanza metallica della voce e della parola che la usa, nella sua ridondanza vagamente rurale, ove il pensiero incerto fatica ad avanzare, si ha il segno della inadeguatezza speculativa e ragionativa, del celebre “ilvodiamanti”…..quando poi la si ascolti in una intervista “sulla democrazia”, condotta da G Giubilei (del quale non si sarebbe immaginato che se ne sarebbe compiaciuto ad ogni passo), se ne porrebbe cogliere finanche la demenzialità (pur inconsapevole e topica)…
Il “cancelliere di corte d’appello”: come rimarca, con penosa superbia gerarchica di fronte ai suoi stessi colleghi, lo scrivano inorgoglito a controfirmare atti di giudici… di giudici, peraltro, della specie di quello che narrò ad un giornalista, in dialetto napoletano (la lingua effettiva del suo personale diritto), prima che fosse depositata, la motivazione della sentenza di condanna del “leader dei moderati”…. egli, caricato inoltre dalle impazienze dell’ “avvocato” del pretendente al seggio di quel leader, senatore decadente… egli, impensabilmente assurto al senato della repubblica, come quel magistrato alla Corte di Cassazione, come quell’avvocato all’Ordine degli avvocati…. costui, cancelliere verbalizzatore della caduta irreversibile del trio giudiziario nel popolaccio, alla seduta della Giunta deliberante, cui partecipa, cacologa ignobilmente sullo sventurato senatore…