1.10.14

Ber(ci)ani
“Non capisco ma mi adeguo”, disse il “comunista” topico e tipico interpretato dal grande Ferrini (colui che poi, invero, e solo allora fu autentico “comunista”, passò le informazioni al giornalista dello scandalo dei conti correnti della Banca vaticana), nelle spassose serate televisive arboriane. “Quelli della notte..”: facendo scuola a un capo del partito successore di quello fondato da Amadeo Bordiga, Antonio Gramsci, ma anche Ignazio Silone, “Bersani” (pare) contitolare di un distributore di benzina a “Bettola” e di una farmacia nei dintorni e fratello di un “cantante” richiesto (nei paesini) perché “bersani”;
il quale, alla deliberazione di partito sull’ammainamento dello stendardo delle conquiste storiche dei lavoratori italiani, sull’affossamento dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, voluti dal suo successore alla “segreteria” “Renzi”, l’occupante abusivo d’essa “in unione” al governo della Repubblica; il quale, dicevasi, al momento della deliberazione, dicevasi, “non capisce ma si adegua”, a quanto egli stesso ha curato di spiegare, per “disciplina di partito”…
e affinché nessuno ritenga che lo abbia fatto per timore di tornare a Bettola da benzinaro, a canticchiarsela con “samuele” (con il sistema nepotistico e clientelare e fidelistico delle candidature “alle politiche”, che il suo stesso partito ha in corso di preparazione…)
Questa voce è stata pubblicata in frammenti. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.