<< ‘Evitare che le patenti diventino licenze di uccidere. Sì al reato di omicidio stradale’
Ergastolo della patente per i consumatori abituali di stupefacenti.
A ipotizzare una norma in tal senso è stato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano nel corso del workshop europeo sulla sicurezza stradale, che si è svolto presso la Scuola superiore di Polizia.
Secondo il responsabile del Viminale, inoltre, “per i consumatori abituali di stupefacenti sono necessari controlli con frequenza straordinaria per evitare che le patenti diventino licenze di uccidere. Procederemo quindi a scrivere una norma che preveda questi controlli frequenti”. “Credo che l’idea dell’ergastolo alla patente – ha proseguito – sia la sanzione più corretta in questi casi. Condivido l’approccio europeo che nega il diritto alla patente per questi soggetti”.
“Nei casi estremi di chi si droga o beve sapendo di dover poi mettersi alla guida occorre procedere con l’introduzione dell’omicidio stradale”, ha detto Alfano. “Di fronte al disvalore che suscita nell’opinione pubblica ogni omicidio consumato sulle nostre strade – ha spiegato Alfano – ci domandiamo se sia arrivato il momento di introdurre il reato di omicidio stradale ed io credo che nei casi estremi occorra procedere in questo senso”.
“Occorre fare in modo – ha sottolineato – che chi consuma abitualmente stupefacenti sia soggetto a controlli sulla patente di frequenza straordinaria: la patente non può essere una licenza di uccidere. Serve una norma per attuare i controlli e l’idea dell”ergastolo della patente’ può essere efficace”.
Il titolare del Viminale ha infine ricordato che “abbiamo ridotto il numero delle vittime di incidenti stradali, ma non ci accontentiamo e faremo uno sforzo ulteriore per raggiungere l’obiettivo europeo che indica al 2020 un calo del 50% dei morti rispetto al 2010”.>>
http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2014/10/06/alfano-patente-sospesa-a-vita-per-chi-si-droga_7e590bc7-2a9c-4cc2-89c2-717c967f2abf.html
“Alfano”, colui che semina il panico nella popolazione ogni volta che parla, e non solo “per l’incombenza” del suo occhio neanderthaliano, persevera, da ultimo auspicando:
“l’ergastolo della patente”: cioè, che la patente sia sempre all’opera, attiva (mai “sospesa” e o “revocata”), secondo il significato, a lui ignoto, della parola ergastolo, da “ergasterion” (in greco, luogo edificato per le opere, coatte o volontarie, dei suo abitanti);
la previsione legislativa dell’ “omicidio stradale”, tuttavia esistente nel codice penale, a sua insaputa, fin dall’anno 1931 sia (e specificamente, per la menzione espressa della “circostanza aggravante” della “circolazione stradale” ) nella versione “colposa” (art 589.1), sia nella versione “dolosa” (art 575), sia (se necessario) nella versione “preterintenzionale” (art 584);
la attribuzione d’essa all’assuntore di “stupefacenti”, escludendo, in paranoia da ventanni con i (strafatti culturalmente) colleghi di partito “fini-giovanardi”, sostanze non meno quando non più tossiche (tra queste, le apparizioni in pubblico sue e dei suoi simili?);
la diminuzione dell’ “omicidio stradale”, che tuttavia, nel volgere di pochi anni e in Europa e nell’ “assenza” della previsione auspicata, pare diminuito della metà….
Persevera nel turpiloquio giuridico (politico), senza nemmeno la decenza di dimettersi dalla avvocatura, della quale sarebbe “iscritto”…
Diaz
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