7.12.14

Polizie e Corti razziste

La pratiche “sociali” della polizia americana varierebbero secondo il colore e perfino l’aspetto del sottoposto, è acutamente segnalato da quelle parti, dopo l’aggressione a mano armata e la uccisione di tre neri inermi innocui ed innocenti, in rapida sequenza…
dipenderà anche dalla impunità giudiziaria assicurata in altrettanto rapida sequenza dalle Corti americane alla polizia assassina, oltre che dalla conformità del suo operato ai protocolli della “giustizia”, americana e (tendenzialmente) globale?

Alquedisti domestici

Con un articolo dal titolo “immigrazione criminale”, il furbo transnazionale già islamico poi cristianizzato quindi scristianizzato, Magdi Allam, mostra di avere appreso le basi della giustizia italica…
egli propone di curare la corruzione romana con “decreti legge” (cioè, oltretutto, con atti del dispotismo legislativo governativo) che impediscano l’arrivo degli, o espellano tutti gli, immigrati…
Cioè, gli sfruttati rispondano per gli sfruttatori, come gli affamati per gli affamatori, gli evasori per gli impositori, i perseguitati per i persecutori…
In somma, secondo un principio di giustizia stabilmente teso all’occultamento della criminalità reale dietro lo schermo della criminalità formale…
D’altronde, prima di costui, il confratello e consorte Alfanoministrodell’interno, esemplarmente, ha sospeso “marenostrum”, il salvataggio in mare dell’ umanità in fuga dalla fame dalla persecuzione dalla guerra…

“Criminalità organizzata”

Il comunicato ufficiale tedesco dell’eccidio “per rappresaglia” delle Fosse Ardeatine appellava i fucilati “elementi criminali” o semplicemente “criminali”.
Come i rapporti di polizia, o di procura o di giudicatura d’Italia e di altre parti del Globo, esperti nell’uso “sociologico” del “diritto criminale”, che appella criminale il suo oggetto per scriminare il suo soggetto, altrimenti a rischio, o passibile, del medesimo appellativo….
D’altronde, in genere, la proporzione fra la “criminosità” dell’oggetto e quella del soggetto è la stessa del nazismo di Kappler, uno a dieci, anzi, talora, uno a un miliardo, se per la corruttela  di un clan, polizia procura e giudicatura incriminano una  intera Capitale…

“Impresa criminale”

Due giornalisti (Di Vico e Corbellini) reputano che il principio dinamico della accolita romana sarebbe quello della impresa legale (punteggiata di illegalità), non della impresa illegale, tanto meno criminale (se non per la “fedina penale” e “sociale” di alcuni suoi membri).
Con ciò, forse (e involontariamente) implicando che il principio dinamico dell’organo repressivo (“antimafia”), e dello Stato suo emanatore, sarebbe anticapitalistico, antiborghese, antiliberista (sovietico, cinese, “comunista”?)…
In realtà quell’organo è espressione precipua dello Stato capitalista borghese liberista, tendente storicamente alla involuzione (regressione) in senso assolutista, per precipua mano del detentore del potere (poliziesco) di coazione e di assoggettamento sociali, esercitato demagogicamente (“populisticamente”?) in forma giudiziaria, preparato dalla opportuna legislazione stigmatizzatoria (“tipo mafioso” ad esempio) di persone singole in gruppi in associazioni in masse, mimetizzatrice (perché giustificatrice dei vari atti) della corsa alla  egemonia politica…

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