Il giurista della magistratura
Giovanni Fiandaca, in cerca di perdoni per la sua ardita campagna contro il processo palermitano alla “trattativa stato mafia”, si affretta a diffondere che sarebbe fondata l’accusa del processo romano “mafiacapitale”…e che lo sarebbe, inoltre, perché il procuratore (di origine palermitana) Pignatone, non sarebbe professionalmente incauto…
Eppure, a lui giurista non disattento, dovrebbe essere chiaro a colpo d’occhio che nulla, della “fattispecie associativa” romana, è riconducibile a quella legale in art 416 bis cp…e dovrebbe essere noto che poco è pseudolegale quanto i blitz della magistratura nazionale contro talune forme di vita associata, come è perché tale…