30.12.14

Rosi e spine

“La mafia pesa sulla economia molto di più del Job Act (che dovrebbe alleggerirla, mobilizzarla, l’economia, in vero, a stare alla propaganda del segretario del suo partito), eppure Renzi non dedica alla lotta alla mafia quanto dedica a quello” (che tuttavia parrebbe falso, se l’attacco ai diritti dei lavoratori non è inferiore a quello dei diritti costituzionali dei “mafiosi”), diffonde “la bindi” (dalla voce lessa), passata dai conventi dei frati e delle suore e dal cattolicesimo politicante (“democristiano”), inopinatamente, alla “presidenza dell’antimafia”;  cioè, invertita (apparentemente senza neppure avvedersene),  la traiettoria esistenziale (e, forse, di “genere”), passata dall’impegno civile, per (tutto) il popolo, a quello paragiudiziario e paramilitare (assai di moda), contro (una parte, pur sempre, de) il popolo.…
E’  qui, peraltro,  il  “multiculturalismo” dei politicanti italiani…

Renzincantato

La metafora dei “gufi” cui ricorse, e cui adesso ritorna per spiegarla compromissoriamente, ai  critici, Renzi il rimaneggiatore (ma a capo del governo della repubblica), oltre che astoricamente semplificatoria della politica, parabolare come il “ragionamento” degli antichi (se non dei primitivi), sintomatizza una mentalità fiabesca,  fabulatoria di foreste incantate da animali personificati,sfanciulleggiante con cartoni animati…
Incredibilmente  fruttifera,  tuttavia, se, tanta minuscolaggine, non è bastata a deviare il “quarantapercento” (sia pure del solo “cinquanta percento”) del suffragio “elettorale ” “alle europee”,  dal “partito democratico”, di cui il fabulatore, inoltre, sarebbe “il  segretario”…

Renzi il “politicamente corr(o)tto” 

“Nessuno si illuda che Forza Italia possa fare politica senza Berlusconi”, diffonde Renzi  (nella conferenza stampa appositamente convocata) a tutela di una parte del suo fondamento politico, della sua azione governativa e (contro)riformatrice.

Pena di morte in Italia ’14

Quarantatrè impiccagioni, quattro o cinque gassificazioni, una esecuzione con altra modalità, sono le pene capitali ordinate implicitamente ed eseguite  esplicitamente dalla magistratura penale associata italiana, per mano della polizia penitenziaria preposta alla detenzione dei condannati, nell’anno 1914 quasi concluso..
sessanta mila circa il resto della popolazione penitenziaria trattenuta nella pena più atroce e civicamente mortale…
Un primato, in Europa, che quella magistratura vorrebbe conservare e diffondere…

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