Saviano l’empio
Fin dai “preliminari” senza etica estetica scienza, stile, senza l’umanità stessa della modernità; fin da lì sventurato:
che altro avrebbe potuto fare, per non divenire scarto o zimbello o rifiuto, della sua comunità, se non rovesciarle addosso la sua sciagura, classificarla nell’orrido per assurgere a moralizzarla, incolparla, giudicarla e, per colpirla a morte, far parte del giudizio penale, mimetizzarsi in questo divenendo “scrittore” (rectius, trascrittore occulto), dei suoi “documenti…”, “scorta” (con quella, della sua persona, carpita alla istituzione ripetutamente adulata corteggiata blandita, infine sedotta)?
Che altro avrebbe potuto fare, costui, se non assumerla a capro emendatore della sua bruttezza costituzionale, fino, mostruosamente, ad invertire lo schema espiatorio (comunità-individuo-capro), fino a sacrificarla a sé ..?
Tutta la sua “carriera” attesta irrefragabilmente il fatto, e purtroppo, ad un tempo, che la vittima non riconosce il carnefice, anzi lo abilita, perfino lo applaude….
D’altronde, solo dalla completa cecità della vittima, costui, avrebbe potuto evolvere..