Il faccendiere toscano…
Da qualche mese, il procuratore della repubblica di Arezzo, cui spetterebbe di indagare sui reati di Banca Etruria, il dr Rossi, sarebbe “consulente” del Governo:
ove è ministro “la Boschi”, è (primo) ministro Renzi, è sottosegretario Lotti, i genitori dei quali, con rispettive famiglie, variamente aggregati non solo per e in quella Banca, pare abbiano costituito il treppiede, sociopoliticoeticoeconomicofinanziario, del terzetto politicante.
“Consulenza”, della magistratura, che, dall’esordio, costituisce una delle faccende del toscano.
Inizia con il dr Manzione (oggi sottosegretario nel Governo), approssimato con sua sorella posta a capo della polizia municipale fiorentina da Renzi sindaco (ed oggi, da Renzi “premier”, niente meno che a capo dell’ufficio legislativo del Governo…).
Prosegue con il dr Ferri, sottosegretario nel Governo (e capo di una importante corrente della Associazione nazionale magistrati).
Si dilata con il dr Gratteri, a capo di una commissione per la riforma della legge penale e processuale (ovviamente con “metodo antimafioso”, l’unico che conosca).
Si gonfia con il dr Cantone, a capo di un organismo governativo “anticorruzione”.
Si espande con numerosi altri magistrati, abitanti più “discretamente” i gabinetti ministeriali.
E troneggia (anche emblematicamente) con il dr Grasso, presidente del Senato (per “felice” intuizione del predecessore del faccendiere toscano alla segreteria del piddi, tal Bersani, e suo prodigo premuroso lascito…).
Ovviamente, “soggetti” (come, essi, appellano altri compiendo esercizi inquisitori), incorrotti ed incorruttibili, dal toscano e dalla sua accolita, e tuttavia, così processualmente serialmente meticolosamente acquisiti, da non riuscire ad allontanare l’interrogativo sul perché, di tanto compulsiva incetta.
Vieppiù interrogativa, se ogni politicante, maggiormente se assurgesse a capo del potere esecutivo, ha udito, se non saputo, del principio millenario (“democratico” e ancor prima civile), della “separazione dei poteri” (il “ legislativo” dall’” esecutivo” dal “ giudiziario”); e quindi, al meno per tradizione, dovrebbe, se non adoperarlo, non disoperarlo.
O, disoperandolo, lo farebbe con pudore.
Invece l’incetta del toscano è tanto massiva quanto spudorata, e non potrebbe essere più offensiva, del sacrosanto principio.
Che, peraltro, calpestano anche i suddetti.
Tutti, infatti, hanno aderito alla chiamata del toscano, nessuno, per quanto si sappia, ha dubitato della “opportunità” della adesione, ancor meno della sua legittimità costituzionale; ciascuno è balzato sul potere esecutivo … quale potere giudiziario…(in un rapporto, fra i due, assai evocativo del modello operante nelle monarchie assolute: quella saudita, ad esempio d’oggi).
Tutti, peraltro, all’incirca, magistrati del pubblico ministero “antimafia”..e, inoltre, partecipi di una associazione che congrega l’intera magistratura, requirente e giudicante, di prima e di ultima istanza: la associazione più solidale e potente del Paese (per di più munita di Forza militare…).
Il faccendiere toscano ha assunto così “guardie del corpo”?
Impossibile escluderlo.
D’altronde, partita l’inchiesta “amministrativa” su Banca Etruria, con Banchitalia e Consob, la ha fermata opponendo Anac, l’ “anticorruzione” del dr Cantone.
Fermata con personale del tutto ignaro della materia, incompetente (non solo funzionalmente, e non solo in quella materia), per ciò negativo, del “buon andamento” della attività amministrativa e della sua “imparzialità”: ma suo fiduciario.
Fermata inoltre vendicativamente, al meno all’apparenza,dopo che Banchitalia aveva severamente punito il vicedirettore Boschi.
Fermata pur dovendo astenersi, se avente, nell’esercizio di attività pubblica, interesse privato proprio e altrui (de “la Boschi” e famiglia e famigli).
Superfluo dire del profitto (nel senso del lucro), andante all’”Anticorruzione” dalla “gestione degli arbitrati” (ha detto il faccendiere offrendola a Cantone): enorme (se non abnorme), per chi non ne avesse idea. In un quadro, pertanto, talmente surreale (Cantone… sostituirebbe Visco e Vegas…) da imporre l’interrogativo: Renzi è entrato in politica berlusconianamente, esclusivamente per aggiustare ed aumentare affari propri