2.09.16

“Esposito” toglie  l’ultimo velo

“Antonio Esposito”, nominalmente chiunque, in Campania, tuttavia colui che, appostato nella Sezione Feriale della Corte di Cassazione alla quale sarebbe stato assegnato il processo, condannò all’impronta Silvio Berlusconi per “frode fiscale”; e con tale fervore da non  potere trattenere,  con un giornalista suo propagandista, il riassunto, in puro idioma napoletano, della motivazione della sentenza non ancora scritta dal consigliere relatore pubblicata….
Costui, “presidente di Sezione della Corte di Cassazione”, verosimilmente  anche a nome del fratello procuratore generale presso la stessa Corte (senza che né l’uno né l’altro né quella abbiano mai avvertito la pur minima possibilità del conflitto di interessi); come pure a nome del figlio “Ferdinando” (già sostitutoprocuratore della Repubblica a Milano), “requirente” (invano) presso il Gruppo Berlusconi, e prima della sentenza del genitore, gratificanti incarichi politici o ministeriali….
Costui, da ultimo, ha ben illustrato le ragioni e la forza del suo status.
All’ “avvocato Legnini” (vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura)  il quale ha avuto che dire sull’esibizionismo di certa magistratura, ha opposto l’inemissibilità, l’impronunciabilità, da chiunque, di qualsiasi giudizio, essendo, la magistratura, per Costituzione,  “terza e imparziale”.
Ora, se, detta ingiudicabilità, non parrebbe trarsi dalle qualità or dette, non altro che processuali, funzionali, rappresentative della posizione del giudice nel processo rispetto alle parti.  E non parrebbe trarsi,  nemmeno se fossero qualità extraprocessuali.
Allora, costui, la concepisce  quale  stato a  priori, incondizionato, del magistrato, quale suo carattere congenito.
Ma non stanno qui, Il germe e l’espressione, tanto della deificazione sociopolitica quanto dell’ idiozia sociogiuridica?

Puccio

E’ il personaggio del film argentino il Clan, che narra della continuazione in forma privata della attività pubblica di oppressione assoggettamento tortura imprigionamento dispersione uccisione del Governo del “generale” argentino Videla, da un suo membro. Continuazione scandita (prevalentemente) con sequestri di persona per estorsione, con soppressione dopo questa dell’ostaggio,  con seguente arricchimento e impunità.
Film, del regista Trapero, esemplificativo, ben oltre la sua intenzione, della omogeneità della attività maxicriminale privata e pubblica, della sua fungibilità formale sostanziale e finale (nel fine). Con  differenza solo qualificatoria e ordinamentale, quando la seconda si faccia Governo.

Orlando s’orna di menzogne..

Io vengo dalla sinistra marxista, che si interessava ai diritti sociali più che ai diritti civili, ma dopo avere conosciuto voi radicali credo che gli uni e gli altri siano inseparabili..
Così si e’ espresso, al Congresso dei Radicali tenuto nel carcere di Rebibbia in Roma alla presenza di numerosi detenuti‎, il ministro della Giustizia Orlando…
La sinistra marxista farebbe, avrebbe potuto fare, parte del governo Renzi?
E sosterrebbe l’unità dei diritti civili e sociali, in carcere di fronte ai carcerati, il reclusore, mediante l’apparato di polizia e dimagistratura, di (circa) sessantacinquemila titolari di diritti civili e sociali all’anno, il soppressore di buona parte d’essi mediante induzione al suicidio per negazione di quei diritti, sosterrebbe l’unità dei diritti civili e sociali, in carcere di fronte ai carcerati?

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