“In nome del popolo italiano”…
Tre cinquestelle siculi respingono l’accusa, rivoltagli da Grillo, di avere sparlato della magistratura e assicurano che mai lo farebbero.
Nello scambio fra essi, la magistratura (penale) è supposta incriticabile, ingiudicabile, se non innominabile, impronunciabile.
Che altro paia, dunque, la magistratura, se non il sovrano con prerogative maiestatiche, ai rappresentanti grillini della pur insormontabile sovranità del popolo; e, anzi, ai rappresentanti della specifica sovranità dell’organo legislativo su quello giudiziario; e, anzi, ai rappresentanti di un sedicente contropotere:
è drammaticamente quanto penosamente evidente.