Giudice di Pace di _____________
Ricorso ex art. 21 e ss., d.lgs. n.274/2000
di __________________, nato il __/__/____ a ______________e residente in______ rappresentato e difeso, per nomina in calce al presente atto, dall’avv. __________, con Studio in ________, via ______ n. ____, domiciliato (oppure in propria persona);
perchè:
1. il giorno 29 giugno 2013, nella “Biblioteca De Marsico” in Castel Capuano (Napoli), in ritardo di un’ora dal previsto incontro con i preposti a trattare di “geografia giudiziaria”, tra essi una rappresentanza di avvocati, il Ministro della Giustizia, dr. Anna Maria Cancellieri in Peluso (come documentato dal alcune riprese audiovisive, da quanto captato dai microfoni di Sky Tg24…) rivoltasi ai suoi accompagnatori, avrebbe esclamato “li (gli avvocati ndr) incontro così ce li leviamo dai piedi”;
2. la esclamazione risuona nella “Biblioteca De Marsico”, intitolata ad un avvocato e giurista penalista, Ministro della Giustizia durante il “ventennio fascista”, (ma) firmatario del “Ordine del giorno Grandi”, destitutivo, addì 25 luglio 1943, del Capo del Governo fascista, e di questo; per tale atto, sottoposto (con altri) a processo penale davanti ad un tribunale speciale subito presto istituito nella città di Verona (donde, il “Processo di Verona”) e condannato a morte con sentenza inappellabile (tuttavia, su lui, non eseguita, anche per il rivolgimento istituzionale successivo);
2.1. risuona, la esclamazione, in somma, nell’area commemorativa di Alfredo De Marsico, icona della (gloriosa) avvocatura “napoletana” (non meno, forse più, dell’avvocato penalista Enrico De Nicola, Capo provvisorio del nascente Stato Repubblicano, non meno, forse più, dell’avvocato e giurista penalista, Giovanni Leone, “napoletano” anch’egli, Capo dello Stato Repubblicano (dimessosi nella imminenza della svolta autoritaria del sistema giuridico e giudiziario nazionale);
3. lì, in quella marca del rilievo sociopolitico e istituzionale della avvocatura, risuona, stridente, la esclamazione del ministro, ignara o inconscia o consciamente spregiativa, per la quale:
3.1. l’avvocatura starebbe, nella gerarchia sociopolitica e istituzionale e funzionale, al livello dei piedi del ministro, cioè della parte (allusivamente) più bassa del suo corpo, al livello del suolo:
essa, peraltro, è titolare della “azione civile” (generale e particolare), per la giustizia civile nazionale, a patrocinio delle posizioni giuridiche soggettive coinvolte (così come il pubblico ministero è titolare della azione penale generale e particolare); è titolare, inoltre, della “(re)azione amministrativa” (generale e particolare), per la giustizia amministrativa nazionale, a patrocinio delle posizioni giuridiche soggettive coinvolte, dagli atti o dai comportamenti dei pubblici amministratori (compresi i prefetti, quale è stata la dr Anna Maria Cancellieri in Peluso, prima che fosse ministro, e compresi i ministri); è titolare, in fine, della Difesa dalla Accusa (privata o pubblica), nazionale (cioè, è titolare della funzione generale di opposizione ad ogni imposizione);
3.2. inoltre, pur posta a tale livello, l’inferiore, della cennata gerarchia, l’avvocatura sarebbe di incomodo, alla attività del ministro, e, per ciò, sarebbe da “levare dai piedi” (la figura retorica della eiezione sprezzante dell’ingombro); e per farlo, basterebbe che, Lei, concedesse un contatto (“li incontro”), pur che fosse e qual che fosse;
3.3. cioè, non più che tal concessione basterebbe, allo sgombero della avvocatura gerente quelle titolarità, identificantesi in quelle icone, edificata dai loro sedimenti culturali;
4. d’altronde, la idea che il Ministro ostenta, della avvocatura, subito si conferma nella asimmetria (funzionale, estetica, forse, perfino etica) che (poco dopo) traccia (con i giornalisti che sollecitano un commento: “E quello che hanno fatto loro interrompendo il procuratore generale? Sapevano benissimo che li avrei incontrati. Hanno interrotto il procuratore generale e il presidente della Corte d’appello mentre parlavano con una certa gazzarra”), fra essa e la magistratura, dove la interlocuzione (ovviamente paritetica, ma non per il Ministro), o la richiesta d’essa, della prima, sarebbe “interruzione” della seconda, e la sua veemenza, avrebbe il modo di (“con una“) “certa gazzarra“: il cozzo verbale più indecente e ineloquente;
5. le frasi che il Ministro avrebbe espresso “li incontro così ce li leviamo dai piedi” e “E quello che hanno fatto loro interrompendo il procuratore generale? Sapevano benissimo che li avrei incontrati. Hanno interrotto il procuratore generale e il presidente della Corte d’appello mentre parlavano con una certa gazzarra”), offendono l’onore la reputazione ed il decoro, personali e professionali, della avvocatura italiana, di ogni iscritto ad essa (per la diffusione mediatica avuta), quale è questo ricorrente: li offendono in modo che costituiscono l’illecito penale in art 595 c.p., e l’illecito civile in art 2043 c.c., di diffamazione ;
per ciò
6. il sottoscritto __________________, ai sensi e per gli effetti dell’art. 21 del d.lgs. n. 274/2000, chiede che sia fissata l’udienza per procedere nei confronti di dr Anna Maria Cancellieri in Peluso (nata in Roma, addì 22.10.1943) e che vengano accolte le seguenti
Conclusioni
7. accertare la penale responsabilità della dr Anna Maria Cancellieri in Peluso in relazione ai fatti di causa ed, in conseguenza, condannarla alla pena che il Giudice di Pace riterrà di giustizia;
7. condannare la predetta al risarcimento di tutti i danni, morali ed esistenziali, subiti in conseguenza dei reati ed alla rifusione delle spese processuali e legali sostenute da liquidarsi in favore del ricorrente;
Il ricorrente ____________________, persona offesa e direttamente danneggiata dal reato, rappresentata e difesa, ex art 100.2 c.p.p., per procura speciale in calce al presente atto dall’Avv. _____________, con Studio in _____________, via _________, dichiara, ex art 76 e seguenti c.p.p., di costituirsi parte civile nel nascente processo penale onde ottenere la condanna penale nonché civile alla integrale riparazione di tutti i danni derivati e subiti a causa del predetto reato, nonché il rimborso delle spese legali sostenute.
Indica quali elementi di prova:
– il seguente link dal sito “www.la repubblica.it”, sezione video, contenente la registrazione audiovisiva della frase ”Così ce li leviamo dai piedi”:
– il seguente link dal sito “www.la repubblica.it”, sezione Politica, articolo del 2 Luglio 2013, contenente la trascrizione della risposta data dalla dr Anna Maria Cancellieri in Peluso:
___________, 2013
______________________ Avv. _________