11- 05 – 2009

L’ultimo disegno “di legge”, del governo italiano, prevedendo la detenzione “amministrativa”  fino a sei mesi  dell’immigrato incognito, l’arresto per reato dell’immigrante incognito, la punizione insomma di innocenti  assoluti secondo le nozioni più tradizionali del colpevole, prevedendo la stabilizzazione della tortura,  ex art 41 bis,  per deprivazione sensoriale totale del sottoposto, per avulsione dal mondo di chi sia recluso in  un cubo sigillato appena più grande del suo corpo, prevedendo la reclusione fino a tre anni di chiunque oltraggi un “pubblico uffficiale”, mai viceversa, prevedendo la schedatura dei clochard,  il reclutamento dei buttafuori e delle ronde;
insomma:
incolpando il corpo dell’immigrato, cosificando quello del “mafioso”, riassoggettando chiunque al pubblico ufficiale (anche la cortecostituzionale che lo aveva impedito), marchiando il povero totale, reclutando neomilizie mobili (le ronde) e  fisse (i buttafuori) e cospargendone il territorio;
per tutto ciò:
il disegno di “legge”, non potrebbe essere più malefico, per il male che infligge alla  umanità sottoposta, e più criminoso, per crimine politico contro l’umanità.
In una immagine, la deiezione più puteolente di un corpaccione marcescente, che nella deformità inguardabile del suo sponsore ha l’abbozzo.

Cedette il suo fecondo seppur  capzioso pensiero, la sua tersa seppur lunare parola sacerdotale, cosi’ prodigalmente, all’incarnazione moderna del demonio politicosociale, che avrebbe dovuto averne, da lui, almeno, la partecipazione al funerale, se lui  non andasse oltre ogni calcolo…

Resistono, nel mantenimento della distinzione culturale  tra Pinelli e Calabresi, il dimesso abbigliamento, al Quirinale, della moglie del primo, un umile ferroviere convinto d’anarchismo libertario, vittimavittima, e quello sfarzoso della moglie del secondo, vittimamartire, come tutti i carnefici polgiudiziari giustiziati dal popolo e glorificati, non solo immaterialmente, dai loro accoliti, abbigliamento sfarzoso ed altezzoso, da neo arricchita.

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