13.04.15

‎Stampa liberata dall’antifascismo per il ritorno al fascismo

“Il giornalista” Statera attacca il “dermatologo” Soro, che denuncia, quale tutore nazionale della privacy, la macelleria sociale attuata dalla stampa giudiziaria con la diffusione di atti giudiziari contenenti intercettazioni le quali, al fondo, avvengono su accusati e non accusati di reato su chiunque…
ed obbietta che  Soro non denunci l’ossessività delle chiamate telefoniche delle aziende per offerte commerciali…
Le quali quindi, per “uno dei più autorevoli giornalisti italiani”, sarebbero assimilabili alle intercettazioni nascoste all’intercettato, non consentite dall’intercettato, rubate clandestinamente all’intercettato, inoltre, lesive dei diritti costituzionali  dell’intercettato..
D’altronde, sullo scandalismo giudiziario (a pro’ delle polprocure), “Libera”, la associazione “antimafia” guidata dall’inquisitore cattolico e clericale “antimafia”, “donciotti”, ha accumulato un patrimonio di sei milioni di euro e conseguito il lascito di un capannone Fiat da un  Agnelli in persona..

‎Mattarell(o) antipopolo..

“Bisogna bandire ogni forma di disprezzo verso la magistratura”…elucubra a voce alta il “presidente della repubblica”…
Cioè, privilegiata la magistratura della immunità da ogni responsabilizzazione giuridica, e sociale, il presidente della repubblica democratica ne rivendica l’immunità anche dal giudizio popolare?
Ne rivendica le prerogative della maestà, anzi della divinità ( Islam ed ebraismo lo insegnano ed impongono)?
D’altronde, l’eversività della elucubrazione del predetto, “deriva” conseguentemente dalla qualità,  concomitante, di presidente del Consiglio superiore della magistratura, di “maxistrato”…

La scienza incasellata 

Il telegiornale scentifico di Rai Tre intervista “il giudice Caselli” sulle contraffazioni del cibo, e costui (il veggente giudiziario della diccì mafiosa, della trattativa statomafia e di altre anamnesi della sua cartella clinica) le giudica “mafiose”..
Gli fa da contrappunto, altrove, il segretario della ANM, enunciando che violenza e magistratura sono inconciliabili…dove la violenza legalmente istituzionalmente quotidianamente, applicata dalla magistratura penale, é sfumata, ai suoi occhi, nella  “banalità del male” …

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