“Graziato” il decapitato, “evitera’ il male”, secondo il boia di Stato..
Quarantasette esecuzioni capitali sono avvenute in Arabia Saudita (una delle monarchie assolute del globo) per altrettanti condannati per “incitamento alla lotta settaria..”
“Lotta settaria” che ha la possibilità di coincidere nozionalmente con il “terrorismo”, e con la istigazione ad esso, che in Italia é punibile con trentanni di reclusione, ma nulla esclude che, sull’istigatore, arrivi una pallottola sfuggita per errore dalla pistola di un poliziotto (esecuzione capitale informale).
Insomma, fra il carneficismo delle due nazioni v’e’ solo una differenza di grado; d’altronde, Stato confessionale l’Arabia, lo fu anche l’Italia fino alla seconda metà del secolo scorso (storicamente, ieri l’altro).
E comunque, nel calpestamento penale della umanità fin nel pensiero e nelle intenzioni, Arabia e Italia sono del tutto corrispondenti.
Bergoglio eversivo?
“Il perdono rilasciato da Maria madre sul Golgota, non conosce limiti, esso non é fermabile dai cavilli della legge…”
La legge penale che per definizione non perdona é il “cavillo della legge” che non potrebbe fermare il perdono?
Non lo ammetterebbe mai Bergoglio, benché lo abbia detto. D’altronde, di un perdono con limiti parlò l’indomani di Charlie Hebdo, allorché disse che allo schiaffo ricevuto dai Musulmani con la vignetta del settimanale era comprensibile che si rispondesse con un pugno: “se qualcuno offendesse mia madre potrei sferrargli un pugno”…
Dunque, purtroppo, parole in liberta, benché, anzi forse perché, papali..