La corruzione dei Antinarcos-Narcos
La permanenza del potere socioeconomicomilitare dei Narcos, assicura a sua volta la permanenza del potere socioeconomicomilitare degli antinarcos. Se questo potere liberasse l’economia dei Narcos, se non la vietasse, cadrebbe simultaneamente da quello.
Giuridicamente potrebbe dirsi che i due poteri colludano, che il primo induca il secondo a mantenere il divieto, che, cioè, corrompa il secondo affinché ometta l’atto di rimozione del divieto. Il quale in effetti sarebbe “atto dovuto”, se la sua omissione mantiene due poteri socialmente, se affiggono in vario modo le popolazioni viventi nel loro campo di azione e di interazione. Il secondo potere, Antinarcos, più del primo, fruendo di un sistema giudiziario, funzionalmente seriale, di afflizione delle popolazione contro cui si rivolga. Per giunta, dando assai meno assistenza civile rispetto a quella dei Narcos, alle popolazioni retrostanti.
Renzi il cieco
“Grazie a giudici e alle forze dell’ordine”, diffonde tempestivo, sulla cresta della ondata dei massmedia, il presidente del Consiglio dei Ministri, dopo “la cattura” di un latitante siciliano condannato vent’anni or sono alla pena dell’ergastolo, per reati commessi da ventiseienne.
E’ chiaro che no ha il senso delle proporzioni, della gerarchia sociopolitica e culturale degli accadimenti, dell’oggetto della sociopolitica, della funzione del potere esecutivo, che dovrebbe amministrarlo. Anzi, peggio, ha il senso dei celebratori massmediatici dell’accadimento: delle forze dell’ordine e della magistratura, dei loro evangelisti mediatici, delle popolazione succubi, deculturate, credule. Di coloro che hanno disperso il senso sociale del nulla, rispetto al tutto, al programmato fine di giganteggiare su esso.