Antidroga a giudizio

25 Luglio‎ 2016, discussione in Parlamento per la esclusione della reità in alcune attività (di produzione conservazione cessione) sulla Cannabis, oggi reato.
Ad iniziativa di un sottosegretario di Stato – rinfrancato da un buon seguito di parlamentari e perfino munito del lasciapassare, se non del viatico, della Direzione Nazionale Antimafia- , tal Benedetto Della Vedova, benché fino all’altro ieri militante di una delle varie formazioni politiche ordite da “Gianfrancofini”, colui che, insieme a “Carlogiovanardi”, ritenne di potere diffondere, in Parlamento e davanti al Popolo, che fra cannabis ed eroina non vi fossero differenze (chimiche, effettuali e quindi) penali. Cosicché, da allora, anno del Dispotismo (perché incapace o indifferente alla distinzione del distinto) giuridico-giudiziario 2006, la coltivazione nelle terrazze di vegetali con  tetraidrocannabinolo diverrà incarcerabile per più di ventanni.
Si ignora se, quel giorno del calendario, d’altronde cadente quest’anno di lunedì (allorché le Camere sono deserte a tradizionale prolungamento del week end dei parlamentari) sia stato adottato simbolicamente, ‎ad evocare quello della deliberazione, in seno al Gran Consiglio del Fascismo, nell’anno 1943, della destituzione e dell’arresto di B. Mussolini; ad evocare,  in pratica, la caduta del fascismo, dirimpetto ad una legge fascista?‎
L’adozione, d’altronde, non sarebbe implausibile, se l’ormai quarantennale accumulo dei ‘morti’ e dei ‘feriti’ e degli imprigionati “per droga” (scilicet: da operazioni ”antidroga”), con i loro familiari e vicini, potrebbe non essere stato inferiore (“piazza pulita”, “terra bruciata”, sono state le denominazioni di alcune “operazioni” “antidroga”) a quello del primo Fascismo mussoliniano (non del  secondo, tuttavia, con le sue guerre italiche europee balcaniche africane…, le loro inimmaginabili mattanze).
D’altronde, di questi tempi, le simbologie non sono agevoli, se, ad esempio, davanti al camionfunebre di Nizza dello scorso quattordici luglio, chi riandasse d’istinto alla Presa della Bastiglia dell’anno 1789 (la Segreta parigina contenente invero, allora, non più di sette prigionieri), per indagare inizio e fine del massacro “sur la promenade des Anglais”, potrebbe incontrare il quattordici ‎luglio dell’anno seguente, quello della Federazione, della Unità Nazionale francese …
Ma, come che sia, questo venticinque luglio è a svolta del Parlamento che, nell’anno 1975, all’unanimità quasi, dopo settemila anni ove  la cannabis fu alimento lenimento appagamento cura culto deità per gli individui e le moltitudini; inoltre, fu economia produttiva e di scambio, capitalistica, per le popolazioni del Globo; nondimeno,  la poneva sotto legge penale (tra le più ferali al mondo allora ed oggi).‎
Quel Parlamento, cioè, incolpava e condannava settemila anni di storia umana, e ne affidava deprecazione rimozione obliazione estinzione, istoricidio, ad una nuova  Inquisizione.
Ma non senza un disegno recondito.
Quello del più infernale massacro della gioventù, scelta non a caso ma quale portatrice, al tempo, di culture alternative od oppositive, solari floreali edoniste animiste pacifiste sessualiste. dei Beat Hippy Figli dei Fiori Underground… ; suscitatrici di “musiche sataniche”, per “razze degenerate” (come teorizzarono alcuni esponenti della “più grande democrazia del mondo”, la statunitense); ma anche antirazziste antidespotiste anticapitaliste,  comunque antagoniste, e per ciò da sottomettere  a nuova  Inquisizione, che le schiacciasse le disperdesse, che mondasse la terra di ogni loro avanzo controculturale. E, anzi tutto, della loro ostilità politico- istituzionale, che esibivano le avanguardie, studentesche e operaie, dalla impressionante intelligenza dei malfatti e dei malfattori sociopolitici reali, effettivi.
Inquisizione che comunque, tanto più sarebbe stata efficace e popolare, quanto più fosse stata recondita, nella strategia.
In concreto: che faceva quella minacciosa moltitudine giovanile? coltivava e fumava lo spinello?
Sarebbe bastato colpire questo per colpirla, immoralizzarla, illegalizzarla, imprigionarla….…chi avrebbe ritenuto razzista etnocida genocida iuvenicida eccida, o (comunque) ingiusto, il suo sterminio? Ognuno si sarebbe chinato all’apparire maiestatico della Potestà penale, supremo fattore di Giustizia, intrinseca immanente autogenetica autoessente…
Fu questo il disegno, del legislatore e dell’inquisitore, siamesi, “antidroga”.
D’altronde, al servizio non solo della resistenza di un regime decrepito alla contestazione giovanile, ma anche del capitalismo ufficiale,  quello delle sostanze eccitanti (o deprimenti, secondo dosaggio), alcool e tabacco, sicuramente minacciato dal sottocapitalismo della cannabis, che toglieva moneta al lro consumo. Capitalismo, d’altronde, spregiudicato più di quello inglese della “guerra dell’oppio”, che, nel diciannovesimo secolo, aveva inondato la Cina dello stupefacente nel tentativo di recuperare l’argento lì versato in pagamento della importazione del tea. Di fatti, non solo inondava l’Italia della propria sostanza drogante (alcool e tabacco), non solo incarcerava, col suo braccio politico-istituzionale, il sottocapitalismo della cannabis, ma, mimetizzando l’intrigo, distoglieva dalla reazione le popolazioni alcoolizzate e tabagizzate; al contrario della Cina, che non si era fatta incantare.
Al servizio d’essi, dicevasi, ma anche della elevazione del Potere poliziesco generale sulle  moltitudini “sediziose”, e tuttavia, innocenti  in settemila anni di cannabis, fino allo scaltro e mortale stratagemma.
D’altronde, l’anno precedente, 1974, il medesimo Parlamento aveva dotato la Inquisizione del potere di penetrare, oltre le persone le cose le case,  le conversazioni  le comunicazioni, la loro segretezza, a deliberato e spudorato sfregio della sua sacralità costituzionale: le ‘intercettazioni’.
Cadrà ogni privatezza (tanto che l’ “investigatore” potrà comodamente essere ascoltatore);  siederà anche in Italia, dopo i paesi sovietici coreani cinesi…dell’anno della visione orwelliana del 1949, l’onniudentevedentesciente Big Brother…
Ma la datazione di Orwell, “1984”, fallirà di un decennio…

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