Liberismo illiberista
Traendo spunto da una osservazione di M. Salvati, per cui, i liberisti creano i poveri, potrebbe dirsi che, con ciò creando la “illegalità” esistenziale d’essi (in confronto alla “legalità” degli strati sociali superiori), creano anche i giudiziaristi e con essi i moralisti gli etnisti i razzisti, e prima, i loro legislatori (prevalentemente penali). Affinchè se ne nutrano e ne ingrassino materialmente e culturalmente. E facciano sistema…
Anche Nordio…
L’amnistia discredita lo Stato, diffonde (inopinatamente il solitamente misurato procuratore della repubblica) C. Nordio da Radioradicale…
Eppure, accreditava Stati assoluti (monocratici, oligocratici…), quale segno e funzione della loro relazione politica alle popolazioni “ree”.
Dunque lo Stato dell’or detto precederebbe storicamente quelli, risalirebbe all’assolutismo irrelato, completamente autocratico, preamnistiale?
La risposta affermativa pare ineccepibile logicamente, e (invero) storicamente.
D’altronde, allorché egli esprime apprezzamento per la campagna radicale per la riduzione e o la mitigazione della carcerazione, lo fa “pur essendo dall’altra parte della barricata”. Cioè?
I propugnatori della carcerazione universale continua e permanente (si ascolti tal “Davigo”) erigono barricate?
Non stupisce che la loro incontenibile militanza inquisitoria si ispiri alla “lotta armata”.
Sconcerta, però, che siano in carriera con “i giudici”.