“Rosarno é nostra…“, avrebbero gridato marzialmente le forze (armate) di polizia giudiziaria che, capeggiate da quelle di magistratura, sulla base “giuridica” del “sospetto“, per ciò delle loro esclusive congetture ed enunciazioni, di illegittimità della provenienza di titolarità di immobili e di mobili, o di appartenenza dei titolari ad associazioni “mafiose“, hanno sequestrato e arrestato i beni e i corpi dei predetti.
D’altronde, che altro, se non pretestuosità “giuridiche” siffatte, a reconditi fini di pura sottomissione, sarebbero desumibili da grida di guerra di conquista e di vittoria, che accompagnino “attività di giustizia” ?
Grida non irrealistiche, peraltro, se in un paesotto, medianti invasione ed occupazione repentine, siano sequestrati tanti esercizi pubblici tante case e arrestati tanti abitanti…
Subito le prime tre esecuzioni di condanne a morte negli USA, diligentemente attuate, dai boia di Stato, con iniezione di una sola, benchè uggiosa, sostanza letale, al posto del frivolo e godereccio cocktail di tre sostanze.
Una delle condanne, immancabilmente, per la uccisione nel vicino 1997, di un “poliziotto”, benchè questi come i suoi pari, fosse munito di licenza pubblica di uccidere chiunque dovunque comunque quando volesse.
Anche l’Italia ha inaugurato l’anno carcerario con la sua quarta esecuzione, di condanna (informale) a morte, preferendo tuttavia il cocktail, a base di “suicidio” misto ad induzione fatale, ad esso.
Allora, l’attribuzione, di ministri e magistrati, ai coltivatori, di ridurre in schiavitù i raccoglitori, a questi, di esserne schiavi da salvare con l’espatrio, puntava in realtà all’annientamento etnico degli uni e degli altri, degli ultimi di ogni parte del mondo…
E ovviamente, a potenziamento della menzogna, gli uni avrebbero rappresentato la ‘ndrangheta, gli altri i suoi involontari strumenti…