In Cronaca:
“Durante la trasmissione di Rai Due “Che tempo che fa”, alla domanda del conduttore, che gli chiedeva, a proposito di usura, come fa la criminalità organizzata a trovare i propri “clienti”, lo scrittore ha risposto: «Semplicemente segue il percorso dei soldi. A un certo punto, quando un’azienda inizia ad andare in crisi, loro avvicinano i commercialisti. E il commercialista, cioè una persona di cui ti fidi, spesso ti dice “c’è quella società, c’è quella persona che è interessata”. Quando non è quella strada, perché hai la fortuna di avere dei professionisti seri, ci sono moltissime altre strade: le banche, il consulente che ti dice di andare in quel posto piuttosto che in un altro».
Ora (per cominciare) dato che:
1.non c’è logica nel (l’assunto che) la “criminalità organizzata segu(a) il percorso dei soldi”, poiché mancanti per definizione nell’”azienda in crisi”;
-non c’è grammatica nel rapporto tra il soggetto singolare “criminalità organizzata”, ed il pronome plurale “loro”;
-non c’è logica nel seguire i soldi e nell’avvicinare i commercialisti che ti dicono “c’è quella società, c’è quella persona che è interessata”: o segui i soldi o segui i commercialisti;
-non c’è logica nel commercialista a disposizione della criminalità organizzata e nel medesimo: “ cioè una persona di cui ti fidi” o “perché hai la fortuna di avere dei professionisti seri” (giudizi apparentemente assoluti, non relativi..!);
-non c’è logica nell’informazione, dal commercialista all’usuraio, “c’è quella società, c’è quella persona che è interessata”, perché:
a) all’”azienda …in crisi”, quale usuraio farebbe un prestito irrestituibile ( e per giunta penalmente vietato due volte: dalla legge antiusura e da quella prefallimentare)? un prestito irrecuperabile in ogni modo, sia perché inassistito dalla legge civile, sia perché vulnerato dalla legge penale; b) un prestito irrecuperabile anche sotto specie di acquisizione della azienda, poiché anche essa è inibita da quelle leggi; c) e (non c’è logica inoltre ) nel commercialista, che bene conscio di quelle leggi, mai ne darebbe informazione (professionale) scorretta; tanto meno alla “criminalità organizzata”, che verosimilmente non risponderebbe sottilizzando….; d) e (non c’è logica infine) perché, tutto ciò, dovrebbe essere noto all’esperto di Gomorre, che non dovrebbe tacerne…
1.1 e non c’e logica, per le suesposte ragioni giuridiche , per (“altre strade” del) le “ banche”. Poiché mai queste finanzierebbero “aziende in crisi”, nella certezza della irrecuperabilità del credito ( gestito, oltre tutto, con denaro non proprio ); 1.2 e, infine, di quale “consulente” (apparentemente non commercialista), parla ( a Fazio ed ai suoi telespettatori, tuttavia verosimilmente creduli, poiché ignari)? Ed in “qu(ale) posto piuttosto che in un altro» il ”consulente” direbbe di andare.….?
Quindi
2. Come si vede, non potrebbe essere più scomposta e decomposta la propalazione di Saviano – e di chi lo ospita, che, anzi, gli ha chiesto di farlo, ha lasciato che lo facesse, ha partecipato al farsi di un’insinuazione ( assurda ma anche) trucemente antisociale, perché aggressiva di un Ordine professionale apportativo e manutentivo del Diritto della economia pubblica e privata (generale e particolare), costitutivo della sua innervatura giuridica…!.
ORBENE
3. Come è che il “parlare a braccio” di Saviano non corrisponde a suoi parlari scritti? Per esempio al seguente, autoritario ieratico oracolare fatidico (pur se, forse, mitomanico), stante in Gomorra (qui ripreso da citazione altrui)?
«Io so e ho le prove. Io so come hanno origine le ecomafie e dove prendono l’odore. L’odore dell’affermazione e della vittoria. Io so cosa trasuda il profitto. Io so. E la verità della parola non fa prigionieri perché tutto divora e di tutto fa prova. E non deve trascinare controprove e imbastire istruttorie. Osserva, soppesa, guarda, ascolta. Sa. Non condanna in nessun gabbio e i testimoni non ritrattano. Nessuno si pente. Io so e ho le prove. Io so dove le pagine dei manuali d’economia si dileguano mutando i loro frattali in materia, cose, ferro, tempo e contratti. Io so…..Io vedo…..Io so e ho le prove….. » 3.1 Ma perché, a quanto pare, egli, quel che scrive (per lo più) lo copia.
E non solo nella lettera, ma anche nell’ispirazione, nella fonte.
Stavolta, ad esempio, parassitando lussuosamente, nel gesto poietico si è messo con PP Pasolini. E ci si è sentito….:
“Cos’è questo golpe? Io so Io so.Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato “golpe” (e che in realtà è una serie di “golpe” istituitasi a sistema di protezione del potere).Io so i nomi dei responsabili della strage……Io so i nomi dei responsabili delle stragi…..Io so i nomi del “vertice” che ha manovrato, dunque, sia i vecchi……sia i neo… autori materiali delle prime stragi, sia infine, gli “ignoti” autori materiali delle stragi più recenti.Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi, opposte, fasi della tensione……Io so i nomi del gruppo di potenti, che, con l’aiuto della Cia…..sempre con l’aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità….”
3.1.1 Omofonico no? E chiaramente genetico…
3.2 D’altronde, si narra che non via sia sua opera di rilievo (da Gomorra a ZeroZeroZero a La paranza dei bambini) che non sia stata processata (e condannata?), per plagio.Plagio di libri o di articoli giornalistici.Plagio integrale, testuale, ideativo, logico, funzionale.
3.3 O, alternativamente, trascrizione indefessa, da scriba, di verbali di polizie o di magistrature, narrativi ed espostivi di vicende di crasse infrumanità. La sua passione, la sua professione quale oggetto di “studio” ( e, forse per assimilazione, la causa della sua condizione morale, intellettuale, letteraria).
3.4 Enumerando spiccioli, basti ricordare che, quando si gettò d’impeto ad epitetare malamente Salvini ministro dell’Interno, appropriandosi di antecedenti sul ministro Giolitti, lo appellò “ministro della malavita”. Salvo poi (pavidamente) correggersi, sotto querela (minacciata o data?): “ministro della mala vita”; ripetuto ad ogni occasione perché rimangiasse il precedente (convinto che la scissione variasse di molto l’offesa…).
3.5 E, scomparso (l’illustre e industre) Giorgio Bocca, osò succedergli alla redazione settimanale della rubrica l’Antitaliano, evidentemente insensibile anche al prefisso.
4. Ebbene, che cosa accadrebbe se, tanto gravame incombente sul corpo sociale, fosse trattato (nemesicamente) con gli strumenti (criteriologicamente) prediletti dal gravante, la legge penale?Questa prevede che, portato a giudizio (ordinario o davanti un Giurì d’onore: art. 596 cp) il diffamatore, datagli (o presasi) facoltà di prova della verità dell’attribuzione, ove essa riesca egli consegua impunità.Prova, si intende (meticolosa) di : quali “criminali organizzati” abbiano avvicinato i commercialisti; quali commercialisti siano stati da essi avvicinati; quali dei primi abbiano indicato “aziende… in crisi”; quali “aziende …in crisi” siano state da essi indicate; . quali d’essi abbiano rifiutato di dare informazioni sulle anzidette; quali banche siano state avvicinate dai “criminali organizzati” e da chi di questi; quali “consulenti” siano stati da questi avvicinati e quali “posti” siano stati da essi indicati;
Il tutto, ovviamente, con prova (accessoria) circostanziata, da modi tempi luoghi ( eventuali presenze) di ognuno dei fatti predetti.
5. Orbene, il fallimento della prova, o il rifiuto di darla, non avrebbero un valore purificatorio, per gli aggregati sociali che annoverino la presenza del suddetto?
pietro diaz
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