“Io come Borsellino” lamenta (para comunitario all’aspetto, invero), rimproverato di troppo zelante (in quanto “giudice“) predicazione per la “magistratura organizzata” (nella ribellione a qualunque riforma, benchè democratica, del proprio ordinamento fascista), al raduno della “sinistra” a sostegno della scuola pubblica (extratematica, invero, rispetto a quanto egli predica)…..
(lo lamenta) tanto umilmente verso quel “santogiustiziario” (peraltro, vicino alla scuola tanto quanto lo fu “san padrepio”), quanto superbamente, verso chi, comunque, ebbe la grandezza di perire…
Perfino l’indubitabile Massimo Bordin indica, nei trentacinque arresti per ‘ndrangheta di Milano, la prova della veridicità degli monologhi di “saviano“, peraltro confutati da Maroni..
nemmeno lui coglie che, l’ “antimafia“, mentre stermina popolazioni innocenti, al contempo simula che non lo siano, e lo fa (paradossalmente) sterminandole, conferendo cioè, falsariamente, a questo atto, il senso della punizione e dunque della incolpazione, d’esse…
Se porta al potere politico partitico la carriera in magistratura penale (dipietro demagistris violante casson d’ambrosio carofiglio tenaglia centaro scalfaro etceteri ceteri ceteri…), perchè non potrebbe portare al para potere politico partitico la carriera in paramagistratura penale? Con dedizione da macrocefalo risponde affermativamente al quesito, ogni giorno, “saviano“…
Ingroia cita il prete (in florida carriera antimafia) “donciotti“, per parlare di giustizia “a due binari“, anzi (si corregge confuso) “a doppio binario“, cioè, spiega, “forte coi deboli debole con i forti“…
che parrebbe un solo binario, in vero, che scarta il forte e investe il debole, uno solo, con tante incurvature…
I due esponenti di Stato e di Chiesa, ciascuno nel proprio ordine, paiono sragionare…
mentre ben ragionano, in effetti, nell’evitare accuratamente di domandarsi se, essi, siano tra i forti o tra i deboli…
o tra i fortissimi, e per ciò tra gli ipocriti…