La “mafia” alla quale il consigliere regionale lombardo Z., sarebbe stato “vicino” (ma solo per altrui conversazioni telefoniche) puntava a spillargli il rinnovo di un contratto di parrucchiere, o la assunzione di un artigiano “pari livello”.
Economia “illegale” per parrucchieri, dunque, quella risultante, da terroni, benchè “di tipo mafioso”, che avrebbero scalato l’Italia fino al nord (divulga enfatico un “il direttore nazionale antimafia”, offrendo, in proposito, in uno show televisivo, uno Sciascia anni ’70 precedente di ventanni, invero, lui, gli apparati giuridici a sostegno, la loro ascesa al potere giudiziario nazionale).
E, per simmetria, attacco giudiziario “pari livello”, da terroni “di tipo antimafioso”, quello sferrato ad essa, economia da ambulanti, da immigrazione interna.
D’altronde, lo guida l’attacco un’ambulante della grammatica e della logica, per il quale il femminile plurale dell’aggettivo “brutale”, riferito al sostantivo “maniere”, suonerebbe “brutale”, o l’aggettivo (“devastante…”) darebbe fondo al sostantivo (la ciarla altrui di cui sopra) o la premessa (“nel momento in cui”) non ha un seguito.
Peraltro, non sarebbe inipotizzabile che la “mafia” conversatrice abbia scambiato impunità con ciarle telefoniche, se di siffatti scambi è composto l’istituto “giuridico” del pentitismo, ciarlante a comando quanto occorra alla accusa in un giudizio: quella ciarla ne sarebbe una versione “stragiudiziale”.
Così che non sarebbe inipotizzabile che siano stati i terroni dell’antimafia, a scalare l’Italia, per estendere il proprio dominio, sia alle formazioni sociali microborghesi, appena uscite “imprenditorialmente” dal sottoproletariato (non avendo potuto transitare per il proletariato, nel disastro occupazionale del Paese), dal quale peraltro contemporaneamente uscirono anch’essi (ma occupandosi nell’antimafia), sia sopratutto, e con ben maggiore lucro e lustro, alle formazioni politiche locali, dei comuni delle provincie delle regioni, a basamento elettorale, le espressioni del quale, più o meno democratiche, essi puntarono a “disciplinare”, selezionando giudiziariamente, e penalisticamente, candidature ed eletti.