Il “dirigente generale di Banca Nuova”, tal Maiolini, intervistato a margine della “fuga di notizie”, segrete, che coinvolgerebbe, quale rivelatore di esse, il procuratore della repubblica in Palermo, (tal) Messineo, vanta di avere dato lavoro, nella propria Banca, a caterve di familiari di “procuratoti antimafia”, di vicini, cioè, alla “antimafia”, diversamente da quanto avveniva in passato, pare dire, quando la Banca assumeva vicini alla “mafia”…
Ma se “antimafia” e “mafia” avrebbero avuto il medesimo “ascendente”, sulla Banca, il medesimo potere di “persuasione”, di essa, a dare lavoro, che altro avrebbero avuto in comune, quale causa dello stesso effetto?
E poiché la “mafia”, secondo le leggi (per tutte: art 416 bis cp) della “antimafia, darebbe effetto alla propria presenza sociale ponendo la “forza di intimidazione” del “vincolo associativo”, la conseguente “condizione” sociale di “assoggettamento”, altrettanto avrebbe anteposto, per generare lo stesso effetto, la “antimafia”?
Come che sia, per i principi della causalità generale, non potrebbe aversi identità di effetto senza identità di causa…